Francesco Ferrari, il Sindaco di Piombino di Fratelli d’Italia, ha espresso il suo sostegno alle iniziative del suo comune che ha “messo il sigillo” al cambiamento antropologico con una delibera della sua Giunta . Come dice Corrispondenza Romana: “nella delibera si afferma di voler sostenere la manifestazione attraverso percorsi di formazione e sensibilizzazione sulle tematiche LGBTQIA+ presentate dall’Associazione LED (Libertà e diritti Arcigay) di Livorno; elargendo un contributo (con i soldi dei piombinesi) di 1.045,00 euro all’arcigay, dando la disponibilità delle strutture e dei servizi municipali; sostenendo il Rivellino pride party pagato, in parte, dai cittadini di Piombino, con una serata aperta a tutti i cittadini, peraltro tenutasi già il 1° luglio con musica e approfondimenti sulle tematiche LGBT+ gestite direttamente dalle associazioni attive sul territorio (Arcigay, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Rete genitori, Rainbow etc). Poi dopo aver spiegato gli “aspetti terminologici” (tra cui la differenza tra le parole trans, transgender e transessuale), le persone trans e le loro necessità… ecco “dulcis in fundo”, la perla di questa delibera omosessualista: si decreta che con i voti (o almeno anche con i voti) del centrodestra e con i soldi dei cittadini di Piombino si cercherà di studiare l’evoluzione del concetto di famiglia con uno sguardo alle nuove famiglie LGBT+ perché infatti in Italia esistono migliaia di famiglie composte da genitori LGBTQIA+ con figli/e , coppie single o separate : famiglie come le altre che si basano su responsabilità, impegno quotidiano, rispetto e amore…
Certo a Piombino cominciano ad arrivare centinaia di firme e proteste che, però non fanno smuovere di un passo il Sindaco Ferrari che sembra ripetere a chi lo contesta “Hic manebimus optime”, mentre i neoeletti dirigenti della Lega (il Segretario provinciale Luca Tacchi e il Vice Segretario Lorenzo Gasperini) promettono battaglia al Sindaco Ferrari: «Siamo sicuri – si afferma nel Comunicato della Lega – che non passerà una tale scelta di violenza ideologica contro il rispetto dei bambini e delle famiglie (…) il progetto che vede tra gli organizzatori anche soggetti che hanno per scopo sociale quello di distruggere l’idea che i bambini abbiano diritto ad avere un babbo e una mamma e di promuovere pratiche come quella dell’utero in affitto è chiaramente rivolto ai “più giovani” e, come riportato nella sinossi dell’iniziativa, rivolto principalmente al personale che lavora nel mondo della scuola del Comune di Piombino. Ancora una volta – prosegue il Comunicato – si tenta di mettere le mani sui bambini cercando di innescare un cambiamento ideologico nei docenti per attivare una gravissima manipolazione morale e psicologica svolta a scardinare i più basilari elementi dell’identità psicoaffettiva dei bambini e dell’essere umano».”
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