Un professore ha citato in giudizio la Pennsylvania State University per discriminazione razziale, sostenendo di essere stato sottoposto ad un insegnamento che etichetta la lingua inglese come razzista e che incarna la “supremazia bianca”. Secondo la causa intentata dalla Fondazione contro l’Intolleranza e il Razzismo (FAIR), il professor Zack De Piero, docente di inglese presso la Penn State Abington, è stato preso di mira e umiliato individualmente a causa della sua razza.
De Piero sostiene di essersi lamentato degli insulti razziali rivolti ai docenti bianchi del dipartimento di scrittura, ma gli è stato detto dal direttore dell’Ufficio per l’Azione Affermativa che c’era un problema con la razza bianca e che avrebbe dovuto partecipare a seminari ‘antirazzisti’ finché non avesse capito. La causa sostiene inoltre che a De Piero è stato chiesto di sottoporsi a un “lavaggio del cervello antirazzista” e di accettare che, in quanto bianco, era intrinsecamente difettoso e responsabile delle ingiustizie storiche.
Uno dei workshop, intitolato “Gli insegnanti bianchi sono un problema”, associava la “supremazia bianca” a tutti i mali del mondo, secondo la causa. De Piero descrive l’approccio dell’università come una forma di guerra psicologica e di tentativi di spezzare le persone. Liliana Naydan, diretto collaboratore di De Piero, è citata nella causa per aver espresso opinioni secondo cui il razzismo praticato contro docenti e studenti bianchi è accettabile.
La causa accusa anche un’amministratrice di nome Alina Wong di impegnarsi in esercizi di respirazione e suggerendo che il personale bianco dovrebbe trattenere il respiro più a sentire il dolore sperimentato da George Floyd. Un altro video di sviluppo professionale ha presentato l’idea che “l’inglese bianco uccide le persone di colore”. Naydan avrebbe istruito la sua facoltà di scrittura a considerare la lingua inglese come razzista e gli insegnanti di scrittura come razzisti suprematisti bianchi.
La causa sostiene che la Penn State ha diffuso materiale razzista contro docenti e studenti bianchi sulla sua pagina web “Diversità, equità e inclusione”, compresi contenuti intitolati “Rabbia bianca”, “Immunità bianca” e “Fragilità bianca”. De Piero afferma che l’ambiente di lavoro razzialmente ostile ha avuto un impatto emotivo su di lui e che si è affidato alla sua rete di supporto.
Quando De Piero ha sollevato dubbi sul presunto ambiente di lavoro ostile basato sulla razza, sostiene di aver subito reclami ritorsivi e una valutazione negativa delle prestazioni. La Penn State lo ha avvertito che il dissenso dal loro dogma razziale avrebbe comportato un’azione disciplinare. Alla fine, De Piero ha lasciato la sua posizione, sentendo che fuggire dall’ambiente ostile era la sua unica opzione.