Last updated on Settembre 25th, 2020 at 01:40 am
Lo storico e geografo greco Strabone (63 a.C-23 d.C.) scrive dell’utilizzo di un tintinnabulum per annunciare l’apertura del mercato: ovvero, strumenti simili alle campane utilizzate nel cristianesimo erano conosciuti già nell’antichità da Greci e Romani.
L’introduzione delle campane nel culto cristiano viene tradizionalmente attribuita a san Paolino, vescovo di Nola (409-431), e il loro uso per richiamare i fedeli si diffuse rapidamente in Occidente durante il V secolo. Le campane venivano del resto usate soprattutto nell’ambito monastico e i primi strumenti sonori altomedievali utilizzati nella liturgia venivano chiamati signum e clocca, ma anche campana e nola con evidente riferimento alla regione (la Campania) e alla città di san Paolino.
Dal Medioevo, le campane hanno scandito il tempo in assenza di orologi e quando pochi potevano permettersi clessidre e meridiane, cadenzando le giornate in un mondo prevalentemente agricolo. Nella vita religiosa le campane svolgevano ovviamente una funzione importantissima: il loro suono, che si diffondeva dappertutto, richiamava le persone all’adorazione di Dio dando segno della presenza reale del sacro. Allo stesso tempo il loro suono esorcizzava l’influenza delle forze del male, le tempeste e altri disastri naturali. Ma avvisava anche degli avvenimenti importanti: per esempio la morte di qualcuno, un accadimento di grande gioia comune o l’approssimarsi di un pericolo. Insomma funzione religiosa e civile sempre assieme, sovrapposte, laddove una assorbe l’altra, o appaiate, come due compagni di viaggio.
Oggi i difensori della vita umana nascente in Polonia pensano di impiegare anche la campana, questo antico strumento liturgico e civile, per richiamare l’attenzione del mondo sulla sorte letale che troppo spesso tocca ai bambini ancora nel grembo delle proprie mamme. Nelle manifestazioni pro-life che si svolgeranno in tutto il Paese slavo verrà infatti portata anche una campana, così che il suo suono rievochi la voce dei bimbi non ancora nati.
Si chiamerà proprio «Voce dei non nati» ed è un’idea nata in seno alla Fondazione “Sì alla Vita” dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Bogdan Romaniuk, responsabile della Fondazione, che ha sede a Rzeszow, cita spesso le parole del beato padre Jerzy Popiełuszko (1947-1984), il sacerdote martire, ucciso dal regime comunista del generale Wojciech Jaruzelski (1923-2014), a cui è molto legato: «Il compito della Chiesa non è solo proclamare il diritto alla vita dei nascituri sul piano teorico, ma anche quello di difenderlo in pratica».
Del resto sulla campana dei pro lifer polacchi sono incise altre parole del beato Popiełuszko, «La vita di un bambino inizia sotto il cuore della madre», assieme al messaggio esplicito del Quinto Comandamento dato da Dio a Mosè «Non uccidere».
La campana della Fondazione è stata fusa nell’antica fonderia polacca di Jan Felczyński, nella città di Przemyśl, nella regione Podkarpackie. Esiste dal 1808 e ha realizzato campane utilizzate nelle chiese di tutto il mondo. Una delle più importanti è «La Voce del Padre», una gigantesca campana da 55 tonnellate preparata per il Santuario di Dio Eterno Padre in Brasile. La famiglia Felczyński ha peraltro fuso anche la «Campana dell’Indipendenza», che ricorda il 100° anniversario della riconquista della sovranità della Polonia (1918-2018).
Ebbene, oggi in Vaticano la «Voce dei non nati» verrà benedetta da Papa Francesco. Mai come nel caso della difesa della vita umana nascente la tradizionale funzione esorcistica delle campane è necessaria.
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All’Udienza Generale, il Santo Padre ha detto:
«Saluto cordialmente tutti i Polacchi. Sono tanti qui! Tra poco benedirò una campana che si chiama “La Voce dei non Nati”, commissionata dalla Fondazione “Sì alla Vita”. Essa accompagnerà gli eventi volti a ricordare il valore della vita umana dal concepimento alla morte naturale. La sua voce risvegli le coscienze dei legislatori e di tutti gli uomini di buona volontà in Polonia e nel mondo. Il Signore, unico e vero Donatore della vita benedica voi e le vostre famiglie».
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