Il nuovo governo sloveno mette al centro le famiglie

Il Centrodestra di Janez Jansa vara misure contro il calo demografico e la crisi delle pensioni

Palazzo del governo sloveno, image from Wikimedia Commons

Palazzo del governo sloveno, image from Wikimedia Commons

Last updated on marzo 9th, 2020 at 03:32 am

La Slovenia ha un nuovo governo, deciso a porsi come priorità l’aiuto alle giovani famiglie per cercare soluzioni al veloce invecchiamento della popolazione. In Europa, gli sloveni sono tra i popoli che stanno invecchiando più rapidamente: crescono dello 0,3% annuo e l’età media è di 42,6 anni, mentre la porzione di chi è in età da lavoro continua a ridursi, nonostante i flussi migratori, a causa di un tasso di natalità di circa 1,62 figli per donna, cioè sotto la quota di “rimpiazzo generazionale”, al quale si aggiunge l’allungamento delle aspettative di vita.

Sono tutti fattori che mettono in pericolo la tenuta del sistema nel lungo periodo, motivo per cui il nuovo governo dedica una sezione del proprio coalition agreement  proprio ai giovani, alla famiglia, alle pensioni e agli affari sociali. All’inizio dell’anno il primo ministro, Marjan Sarec, si è dimesso poiché il governo di minoranza da lui presieduto si era dimostrato incapace di portare avanti l’attività esecutiva in modo appropriato e si è quindi affidato totalmente alle elezioni. Tuttavia alcuni partiti della sua coalizione di Centrosinistra hanno deciso di appoggiare le forze di Centrodestra guidate da Janez Jansa, leader dello Slovenska Demoktratska Stranka, il Partito Democratico Sloveno. Noto come dissidente ai tempi della Jugoslavia comunista, Jansa ha già guidato il Paese in due occasioni, dal 2004 al 2008 e dal 2012 al 2013. Ora i 52 voti a suo favore (e 31 contrari) del Parlamento gli hanno consentito di formare un nuovo governo con lo Stranka Modernega Centra (il Partito di Centro Moderno), il partito popolare cristiano Nova Slovenija (Nuova Slovenia) e Demokratična Stranka Upokojencev Slovenije (il Partito Democratico dei Pensionati della Slovenia).

L’accordo di coalizione riassume alcune indicazioni programmatiche sugli ambiti di intervento del nuovo governo, che punta anzitutto a un programma di alloggi per le famiglie giovani, costruendo appartamenti da locazione. Inoltre, per le famiglie con due o più bambini iscritti contemporaneamente all’asilo pubblico, il programma prevede la possibilità di pagare per uno solo dei due figli; un provvedimento, questo, già messo in atto da Jansa nei governi precedenti, ma poi abbandonato a causa dell’austerità imposta in conseguenza della crisi finanziaria del 2008.

Altre misure in cantiere prevedono piani per introdurre un assegno per ogni bambino e incentivi per promuovere l’iscrizione di tutti i bambini all’asilo, almeno un anno prima dell’inizio della scuola materna. Sul versante scolastico l’accordo programmatico di coalizione non menziona la decisione della Corte costituzionale di sovvenzionare egualmente scuole primarie pubbliche statali e non statali, ma Jansa ha affermato di volere dare seguito alla decisione della stessa Corte e realizzare anche questo obiettivo.

Per quanto riguarda l’invecchiamento della popolazione, l’idea del nuovo governo è quella di creare un fondo pubblico di supporto alle pensioni e di alzare il livello minimo delle pensioni, una decisione che tuttavia dipenderà dalla disponibilità di budget e dunque dall’entità della crescita economica complessiva del Paese. Insomma, è un piano che deve necessariamente guardare al lungo termine e che quindi dovrebbe richiedere un consenso trasversale alle forze politiche. Il calendario dice che tra due anni vi saranno nuove elezioni e il tempo è quindi troppo breve per cominciare a beneficiare significativamente della riforma pensionistica.

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