• I più recenti
  • Tutto
Gli occhi che tutto vedono

Il Grande Guardone anche dentro casa

30/10/2020
Uno studio rivela che 1 donna su 4 si pente dell’aborto

Uno studio rivela che 1 donna su 4 si pente dell’aborto

09/12/2025
Leader europei condannano la sentenza dell’UE che impone il riconoscimento dei «matrimoni» tra persone dello stesso sesso

Leader europei condannano la sentenza dell’UE che impone il riconoscimento dei «matrimoni» tra persone dello stesso sesso

09/12/2025
Questa immagine è stata originariamente pubblicata su Flickr da governortomwolf all'indirizzo https://flickr.com/photos/130921112@N07/49667118951. È stata revisionata il 17 marzo 2020 da FlickreviewR 2 ed è stato confermato che è concessa in licenza secondo i termini della cc-by-2.0.

L’amministrazione Trump corregge la targhetta di Richard Levine per mostrare il nome di nascita

09/12/2025
Funzionario dell’ONU dichiara che l’educazione LGBT è un “diritto umano”

Funzionario dell’ONU dichiara che l’educazione LGBT è un “diritto umano”

08/12/2025
Londra, censura per chi critica la clinica del gender

L’organizzazione femminile del Regno Unito vieta l’adesione ai giovani transgender

08/12/2025
Il Texas consente ai cittadini di citare in giudizio i fornitori di aborti fuori dallo stato

Il Texas consente ai cittadini di citare in giudizio i fornitori di aborti fuori dallo stato

08/12/2025
Donna brasiliana incarcerata per aver interrogato un uomo transgender nel bagno delle donne

Donna brasiliana incarcerata per aver interrogato un uomo transgender nel bagno delle donne

08/12/2025
Uomo svizzero incarcerato per un post sui social media

Uomo svizzero incarcerato per un post sui social media

06/12/2025
Questa immagine è stata tratta dalla collezione del progetto Geograph. Consultare la pagina di questa fotografia sul sito web di Geograph per i dettagli di contatto del fotografo. Il copyright di questa immagine è di proprietà di Bill Harrison ed è concesso in licenza per il riutilizzo secondo la licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0

Docente dell’Università di Aberdeen indagato per aver riprodotto musica “transfobica” di Harry Potter

05/12/2025
Donna australiana condannata a pagare 90.000 dollari per aver “erroneamente identificato il genere” di giocatori di football

Donna australiana condannata a pagare 90.000 dollari per aver “erroneamente identificato il genere” di giocatori di football

05/12/2025
  • Chi siamo
  • Contatti

NEWSLETTER

  • NEWSLETTER
10/12/2025
  • Login
  • Registrati
No Result
View All Result
  • Italiano
    • English
    • Español
    • Français
    • Deutsch
    • Polski
    • српски
    • Русский
    • Hrvatski

Navigation Button Donate

  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
No Result
View All Result
International Family News Network (IFN)
No Result
View All Result

Il Grande Guardone anche dentro casa

In Scozia vogliono origliare attraverso i muri. E nell’Italia dell’on. Zan?

Marco Respinti di Marco Respinti
30/10/2020
in Editoriali, Politica
399
Reading Time: 3 mins read
0
Gli occhi che tutto vedono

Image b 422737 (pixabay.com)

Share on FacebookShare on WhatsAppShare on TelegramShare on TwitterShare on WeChat

Humza Yousaf è il ministro scozzese della Giustizia. Non parrebbe, ma è così. Adesso ha avuto un’idea fulminante. Spiare la gente dentro le proprie case per scovare anche la più piccola traccia di hate speech. Ora, l’hate speech è quella cosa che nessuno sa cosa sia tranne che per tutti è il randello con cui zittire gli altri. Sostanzialmente è ciò che a uno non piace gli altri dicano con il potere di bavaglio. Esempio: il razzismo, da vocabolario, è una cosa (odiosa) ben precisa, ma oggi «razzista» è chiunque discrimini gli altri in ragione di alcune loro caratteristiche, tranne quelli che abortiscono un bimbo ancora nel grembo della sua mamma giacché affetto da trisomia 21.

Humza Yousaf ne è così convito che applicherà la nuova legge scozzese sul crimine per piazzare l’orecchio del Grande Fratello dento le abitazioni private.

Ora, non bisogna essere degli storici professionisti per comprendere come lo spionaggio di questo tipo sia la caratteristica prima di ogni regime totalitario. I giacobini vivevano di delazioni gratuite senza onere della prova e il tribunale di Parigi era una divinità terrena che nessuno osava fermare. Nella Germania di Adolf Hitler gli ebrei finivano in capo di concentramento a mezzo di soffiate. In Unione Sovietica fu istituito lo SMERSH, acronimo di SMERt’ SHpionam, «morte alle spie», per infamare “gli altri” e continuare a ficcanasare. Nella Cina neo-post-nazional-comunista le lingue lunghe le pagano con un tariffario di Stato. Guardatevi Le vite degli altri (2006), del Premio Oscar tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, e vi verranno i brividi perché è tutta roba vera.

Ora, se Humza Yousaf finisse per spuntarla, cosa accadrebbe se, una mamma, dentro casa, dicesse a uno dei propri figli che l’aborto è una porcheria, e il matrimonio è fra un uomo e una donna, mentre la vicina lesbica, che ha abortito due anni fa, chiamasse il numero dedicato degli sbirri guardoni scozzesi mantenuti dai contribuenti? Ma succederebbe la medesima cosa se io chiamassi quel numerino magico per denunciare l’inquilino del terzo piano che l’altro giorno bestemmiava come un demone e la giurava a quegli “invasati” dei pro lifer? A parte il fatto che io non telefonerei mai, l’hate speech è il coltello tenuto dalla parte del manico da chi detiene il potere.

Ma c’è altro. La voglia assurda di Humza Yousaf non è solo quella di mettere tutti e ciascuno sotto intercettazione: è soprattutto l’idea che nessuno possa e debba sottrarsi al controllore ed educare i figli. È l’idea robespierriana del Comitato di Salute Pubblica che sa sempre, e in anticipo, cosa sia bene per i cittadini, ai quali spetta soltanto pagare quel servizio non richiesto con le tasse e con la vita, se sono duri di orecchie. È l’idea giacobina di una “virtù pubblica” stabilita a tavolino e ripetuta a intervalli regolari dalla voce del padrone che dal minareto del potere incontrastato salmodia il catechismo civico del cittadino perfetto, quello prono. È l’omologazione sempre ricercata dal potere per meglio tiranneggiare le persone, facendosi ringraziare. Inutile aggiungere che Maximilien Robespierre e il suo famigerato Comitato erano solo una cricca di furfanti omicidi.

Il futuro che bolle nella pentola dei vari Humza Yousaf è insomma la Los Angeles distopica del 2032 di Demolition Man, film firmato nel 1993 dal milanese Marco Brambilla, dove la società sterilizzata e neopuritana multa persino chi dice una parolaccina per strada mediante un sofisticatissimo sistema di controllo ubiquo. La cosa triste, però, è che il ministro Humza Yousaf non è affatto un mostro della fantascienza. È reale, e governa. Per questo bisogna garantire la libertà a tutti di dire quel che vogliono, persino se fosse folle od osceno, fintanto che le parole non travalicano in fatti, laddove interviene la legge ordinaria senza bisogno di spioni, guardoni e ducetti con le manette speciali. Sia in Scozia sia in Italia, dove aleggiano le proposte di legge dell’on. Alessandro Zan.

Tags: hate speechHumza Yousaf
Marco Respinti

Marco Respinti

Marco Respinti è stato il direttore di International Family News fino alla fine del 2022.Italiano, è giornalista professionista, membro dell’International Federation of Journalists (IFJ), saggista, traduttore e conferenziere. Ha collaborato e collabora con diversi quotidiani e periodici, sia in versione cartacea sia online, in Italia e all’estero. Autore di libri, ha tradotto e/o curato opere di, fra gli altri, Edmund Burke, Charles Dickens, T.S. Eliot, Russell Kirk, J.R.R. Tolkien, Régine Pernoud e Gustave Thibon. Senior Fellow al Russell Kirk Center for Cultural Renewal (Mecosta, Michigan), è anche socio fondatore e membro del Consiglio Direttivo del Center for European Renewal (L’Aia, Paesi Bassi). Membro del Comitato editoriale del periodico The European Conservative e del Consiglio Consultivo della European Federation for Freedom of Belief, è direttore responsabile del periodico accademico The Journal of CESNUR e, sul web, di Bitter Winter: A Magazine on Religious Liberty and Human Rights.

Commenti su questo articolo

I più letti


    IFN – International Family News Network

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.

    Link diretti

    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy

    Seguici

    Welcome Back!

    Login to your account below

    Forgotten Password? ISCRIVITI

    Create New Account!

    Fill the forms below to register

    All fields are required. Log In

    Retrieve your password

    Please enter your username or email address to reset your password.

    Log In
    Newsletter
    No Result
    View All Result
    • Home
    • Editoriali
    • Vita
    • Famiglia
    • Cultura
    • Politica
    • Spettacoli
    • Scienza
    • Petizioni
    • NEWSLETTER
    • Dona ora

    • en English
    • it Italiano
    • es Español
    • fr Français
    • de Deutsch
    • pl Polski
    • sr српски
    • ru Русский
    • hr Hrvatski
    • Login
    • ISCRIVITI

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.