Recentemente, un gruppo guidato dal Direttore medico di MSI Reproductive Choices UK ha pubblicato una guida controversa che consiglia ai medici di non denunciare gli aborti illegali alla polizia. Il dottor Jonathan Lord, attivista pro-aborto e co-presidente della Taskforce Aborto del Royal College of Obstetricians and Gynaecologists (RCOG), è alla base della guida. Ha sempre sostenuto i tentativi di depenalizzare completamente l’aborto, suscitando molta costernazione.
Nel programma Today della BBC Radio Four, il Dr. Lord ha difeso questa modifica alla guida, sostenendo che c’è un forte aumento delle indagini sugli aborti illegali. Sebbene abbia ammesso un aumento, non ha rivelato che questo è legato all’introduzione del sistema “pills-by-post”, che consente alle donne di ottenere pillole abortive senza consultare un medico di persona.
Questo ha portato alcune donne a procurarsi le pillole ben oltre il limite legale, spesso con conseguenti complicazioni mediche. Il Dr. Lord ha sostenuto che coloro che denunciano i casi sospetti di aborto illegale ignorano le loro responsabilità professionali. Ha anche affermato che casi come quello di Carla Foster, che ha preso le pillole abortive molto più tardi nella sua gravidanza ed è stata poi perseguita, sono “profondamente angoscianti”.
Nel frattempo, Kevin Duffy, ex direttore di Marie Stopes International, ritiene che la soluzione a questi problemi sia semplice: revocare l’approvazione legale dell’aborto per telefono e ripristinare un consulto medico obbligatorio di persona. Anche Ciarán Kelly, vicedirettore dell’Istituto Cristiano, ha espresso le sue preoccupazioni sulla campagna del Dr. Lord per la depenalizzazione dell’aborto, affermando che l’obiettivo è più quello di ampliare la disponibilità dell’aborto piuttosto che garantire la sicurezza delle donne.
I critici sostengono che questo porterà a un maggior numero di aborti tardivi con l’uso di pillole e a un maggior numero di donne che finiscono in ospedale a causa di complicazioni, esponendole quindi a maggiori rischi.
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