I violini del carcere suoneranno con le orchestre di tutto il mondo

Grazie al progetto «Metamorfosi», i legni dei barconi di Lampedusa saranno trasformati in strumenti musicali

Ieri mattina, nella Casa di reclusione di Milano – Opera, nell’hinterland milanese, è stato presentato un nuovo progetto promosso dalla Casa dello Spirito e delle Arti, fondata da Arnoldo Mosca Mondadori e Marisa Baldoni, «ente no profit dove i valori della fede cristiana, la necessità del dialogo interreligioso e i valori laici che pongono al centro la dignità di ogni persona, collaborano per incoraggiare e accompagnare la crescita e lo sviluppo dei più deboli provenienti da tutto il mondo», come si legge sul sito web della Fondazione.

Il progetto, in collaborazione con il ministero dell’Interno, l’agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM) e il carcere di Opera, si intitola «Metamorfosi» e consiste nella realizzazione di strumenti musicali, violini, viole e violoncelli, creati dalle persone detenute alle porte di Milano, nel laboratorio di falegnameria-liuteria già attivo da tempo all’interno della casa di reclusione, il medesimo in cui si realizzano i presepi particolarissimi dei quali «iFamNews» ha raccontato in dicembre.

Saranno gli stessi anche i materiali utilizzati, cioè i legni di dieci barconi che nei mesi scorsi sono arrivati a Lampedusa, carichi di migranti, scampati ai pericoli della traversata.

Si tratta innanzitutto di «un gesto di testimonianza» come ha commentato Arnoldo Mosca Mondadori, presidente della Fondazione. «Questi strumenti musicali potranno così essere suonati portando con loro una cultura della conoscenza, dell’accoglienza e dell’integrazione attraverso la bellezza e le armonie. Vogliamo che le persone, soprattutto i più giovani, possano conoscere e divenire consapevoli del dramma che vivono quotidianamente, in tanti Paesi del mondo, i migranti, costretti a fuggire da guerre, persecuzioni, povertà, carestie. È un progetto che parla attraverso l’arte e la spiritualità, andando oltre qualsiasi strumentalizzazione politica di un tema così delicato, davanti al quale bisogna fare prima di tutto silenzio».

I violini, le viole e i violoncelli verranno poi prestati alle orchestre italiane e straniere e ad artisti di fama che li utilizzeranno per i propri concerti in tutto il mondo. Ma non solo. Il progetto infatti ha una spiccata finalità educativa e perciò prevede la nascita della «Orchestra del Mare» e attività importanti di sensibilizzazione nelle scuole.

«Metamorfosi» si aggiunge alle altre iniziative della Casa dello Spirito e delle Arti, attive nella Casa di reclusione di Opera o in giro per il mondo: oltre alla realizzazione dei presepi, di cui si è detto, vi è infatti il  “laboratorio eucaristico” di produzione delle ostie, che raggiungono poi le comunità cattoliche fin negli angoli più remoti, e la Rete delle Piccole Orchestre dei Popoli.

I laboratori attivi nel carcere milanese si inseriscono nell’insieme più ampio dei percorsi di «giustizia riparativa», come spiega bene Mosca Mondadori. «La giustizia riparativa è l’opportunità che la stessa Costituzione italiana, all’articolo 27, offre a chi ha commesso reati che devono essere sanzionati dalla legge: non solo la pena come “punizione”, ma il recupero della libertà del colpevole, per giungere alla rinascita della sua persona e al suo reinserimento nella società». Un prototipo di violino realizzato dalle mani delle persone detenute con i legni recuperati dai barconi è stato benedetto da Papa Francesco.

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