Il fumettista della DC Comics, Gabe Eltaeb, lascia la DC Comics dopo avere aspramente criticato, in una intervista, l’idea di far vestire panni gay a Superman. Eltaeb non si capacita infatti del perché la società abbia trasformato il supereroe che combatte per la Verità, per la Giustizia e per un domani migliore in un attivista ambientalista fidanzato con una giornalista pogressista con gli occhiali. E lo ha fatto così:
«Sono stufo di questo ciarpame. Sono stufo che rovinino questi personaggi. […] Mio nonno è morto nella Seconda guerra mondiale.
Non abbiamo il diritto di distruggere ciò che la sua generazione ci ha lasciato in eredità… Non ha senso».
Eltaeb è uno dei disegnatori di Batman. Ha messo il porprio talento al servizio di idde valori l’eroismo e un futuro migliore. Adesso scopre che i personaggi iconici che ha contribuito a creare sono stati trasformati in strumenti ideologici. Logico che ora dia in escandescenze.
Conscio della tempesta di critiche che la sua presa di posizione gli avrebbe scatenato addosso, Eltaeb ha giocato d’anticipo sottolineando di non avere tessere din partito o affiliazioni politiche, ma che gli piace semplicemente disegnare e sognare un mondo migliore.
Gli piace cioè sognare un Superman che sventa attacchi terroristici, salva donne in difficoltà, combatte per valori e princìpi. Era questo il concetto steso di Superman ed è l’autorevolezza morale pop di questa icona dell’immaginario collettivo che adesso la lobby gay cerca di arrogarsi.
Ma fortunatamente la strategia non ha funzionato. Se i grandi media hanno applaudito con entusiasmo a Superman LGBT+, l’impatto che la cosa ha avuto a livello popolare è stato enorme e le vendite ne hanno risentito. Il mercato ha cioè voltato le spalle all’ultima furbata del totalitarismo pink. Perché la gente vuole ancora sognare eroi veri che combatte per la Verità, per la Giustizia e per un mondo migliore.
E chi volesse farsi sentire direttamente con l’editore del Superman taroccato può farlo qui.
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Mamma Lois, che riguarda questo disegno.