L’8 luglio di quest’anno i rappresentanti della comunità LGBT volevano organizzare un festival sul lago Lisi a Tbilisi. Sono uscite 30mila persone – preti e laici – e noi ci siamo opposti, non hanno potuto fare la festa e la polizia li ha portati via. Hanno fallito nel loro intento di organizzare il festival: 30mila persone si sono ribellate contro di esso.
Sappiamo dal Vangelo che il peccato associato alla comunità LGBT è molto contrario a Dio. E sappiamo che intere città d’Israele, dove quel peccato era diffuso, furono punite come conseguenza di quel peccato. Al loro posto oggi c’è il Mar Morto, cioè oggi quelle città non esistono. Da ciò deriva l’insegnamento che se una persona non si pente e vive in quel peccato mortale, sappiamo tutti che questo peccato è contro Dio, la punizione avverrà necessariamente se non si pente. Ad esempio, la Chiesa ci insegna che dovremmo amare le persone che si pentono. E se una persona si avvicina a me e dice che ha questo o quel problema, ha bisogno di aiuto e noi sicuramente lo aiuteremo e siamo obbligati a fornirgli l’amore cristiano. Ma se una persona o un intero gruppo di persone che vivono in quel peccato vogliono uscire per strada e propagandare che altri possono unirsi al loro stile di vita LGBT e se lo desiderano possono cambiare genere, ad esempio, se sono nati di Dio da uomini a diventare donne o viceversa. Se una persona non si pente, è un grande peccato, perché Dio l’ha creata così come è.
Sappiamo tutti che Dio ha creato l’uomo a Sua immagine, quindi siamo molto simili a Dio. Ma se una persona la perverte nella sua vita e a causa di quella perversione non si pente nemmeno e non predica nemmeno che sia buona, ovviamente noi, i chierici della Chiesa, abbiamo l’obbligo diretto di opporci a ciò con la preghiera. In Georgia, quando i rappresentanti della comunità LGBT scendono in strada per le parate e invitano altre persone a unirsi a loro, ovviamente usciamo, leggiamo gli akathisti, diciamo loro che questo non dovrebbe essere fatto e con la nostra posizione ci opponiamo a ciò. peccato. Non certo, come si suol dire, colpendo sulle museruole, ma con le preghiere, noi sacerdoti, ovviamente, andiamo a leggere gli acatisti e diciamo loro che questo non deve essere fatto, semplicemente in tutti i modi pacifici, con le nostre preghiere, il nostro in piedi, ci opponiamo.
Sapete che ci sono molte organizzazioni non governative che vengono finanziate dall’Occidente o dagli Stati Uniti e non sappiamo da dove provengano questi finanziamenti. Soprattutto dall’Europa e dall’Occidente vengono finanziate organizzazioni che promuovono la propaganda LGBT. Investono molti soldi ed esercitano molta pressione sul nostro governo e sulle nostre organizzazioni non governative, ma fortunatamente il nostro attuale governo e la nostra Chiesa, la Chiesa ortodossa georgiana, sono uniti nel ritenere che dobbiamo opporci tutto ciò in modo pacifico. Tuttavia, la legislazione deve essere rafforzata in modo che la propaganda LGBT sia vietata dalla legge.
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