Last updated on Febbraio 23rd, 2021 at 10:01 am
L’International Organization for the Family (l’editore di “iFamNews”), in collaborazione con United Families International (co-editore dell’importante libro Family Capital and the SDGs, curato da Susan Roylance), ha presentato una dichiarazione al Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, affinché se ne faccia latore in occasione della 54a Sessione della Commissione su Popolazione e Sviluppo, che è in programma dal 19 al 23 aprile nella sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite a New York.
È la famiglia la via da seguire
Per via della devastazione prodotta nel mondo dal CoViD-19, l’argomento speciale che la Commissione su Popolazione e Sviluppo ha messo a tema quest’anno suona ancora più urgente: Popolazione, sicurezza alimentare, nutrizione e sviluppo sostenibile. L’attenzione dei delegati si concentrerà certamente su tanti temi diversi, inerenti l’attualità e il futuro: per questo li esortiamo a concentrarsi su quella verità immarcescibile che è riconosciuta nell’articolo 16 (3) della Dichiarazione universale dei diritti umani, l’unico luogo in cui si riconosce che ogni gruppo umano è portatore di diritti: «La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato». In questo linguaggio «preciso ed elegante«», osserva il professor Richard Wilkins, non c’è dubbio che «la “famiglia naturale” sia fondata sull’unione naturale tra un uomo e una donna».
L’ambasciatore Michael Novak ha di fatto sottolineato il medesimo punto, quando ha spiegato che «i ruoli svolti da un padre e da una madre, e quelli dei figli nei loro confronti, è il centro assolutamente nevralgico della stabilità sociale», poiché creano una famiglia che è «il luogo dove si formano le competenze economiche, dove s’impara a usare il denaro, dove si comprende come relazionarsi al lavoro e dove si apprende a essere indipendenti sul piano finanziario», ovvero «un’agenzia educativa più forte della scuola» e «un insegnante di creatività religiosa più forte della Chiesa. In un ordine sociale appropriato, la pianificazione politica e sociale inizia con l’assioma “ciò che rafforza la famiglia, rafforza la società”».
Non c’è da dunque stupirsi che la Dichiarazione di Doha affermi: «La famiglia non è solo l’unità fondamentale della società, ma è anche l’agente fondamentale per uno sviluppo sociale, economico e culturale sostenibile».
Non c’è da stupirsi che Sua Altezza Sheikha Mozah bint Nasser del Qatar abbia ribadito il punto, dicendo: «La famiglia è la forza trainante del progresso e dello sviluppo sociale».
Non c’è da stupirsi che il Gruppo Amici della Famiglia abbia annunciato: «Siamo convinti che senza la famiglia non si possa ottenere alcuno sviluppo sostenibile genuino ed efficace».
Non c’è da stupirsi che il Segretario generale, Kofi Annan, abbia detto all’Assemblea generale: «Non dobbiamo dimenticare che la famiglia è un partner strategico negli sforzi profusi per ottenere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e i molti altri fissati dalla comunità internazionale nel decennio trascorso».
Non c’è da stupirsi che l’ambasciatore del Bangladesh, Iftekhar Chowdhury, abbia detto all’Assemblea generale: «Il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio deve iniziare dalla famiglia. La famiglia è lo strumento principale di trasformazione della società».
E non c’è da stupirsi che il rappresentante statunitense, Wade Horn, abbia detto all’Assemblea generale: «L’obbligo principale dello Stato è rispettare, difendere e proteggere l’istituto familiare».
Sicuramente nutrire e rafforzare la famiglia significa permettere e massimizzare lo sviluppo sostenibile, laddove invece ignorarla o minarla significa favorire il degrado e alla fine il disastro, come ha spiegato la messicana Ana Teresa Aranda: «Non è un segreto che le debolezze dei nostri popoli – insicurezza, criminalità, abusi, abbandono degli anziani, bambini orfani e violenza – causi squilibri enormi e obblighi a destinare milioni in politiche istituzionali che alla fine non possono però fare altro che semplicemente gestire questi mali. Se si proseguirà lungo questa via, giungerà il momento in cui le risorse fiscali non basteranno più a contrastare gli effetti di quelle debolezze. Se si vuole dunque affrontare il problema a partire dalle cause, si deve guardare alla famiglia».
Mentre la Commissione su Popolazione e Sviluppo si occupa della necessità critica di accelerare lo sviluppo sostenibile oggi e per il futuro, esortiamo dunque a rendere coerenti gli sforzi, incentrandoli sul rafforzamento del matrimonio e della famiglia.
Chiediamo inoltre che per il futuro i rapporti e le raccomandazioni della Commissione vengano valutati in termini di impatto su matrimonio e famiglia.
A questo scopo desideriamo mettere a disposizione online, gratuitamente, alcune risorse utili, fra cui l’edizione digitale del libro, Family Capital and the SDGs, disponibile per la visualizzazione e il download all’indirizzo https://familycapital17sdgs.org.
Probabilmente la persona che ha espresso al meglio tutto quanto qui ricordato è Alex Haley: «La famiglia è il nostro rifugio e il nostro trampolino; nutrendoci di essa, possiamo avanzare verso nuovi orizzonti. La famiglia è, in ogni modi concepibile, il legame con il nostro passato e il ponte verso il nostro futuro».
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