Ex gestore di fondi Soros incriminato per traffico sessuale

Howard Rubin, ex portfolio manager presso Soros Fund Management, è stato incriminato per gravi accuse federali legate a un sistema di traffico sessuale, coercizione e violenti abusi. Insieme alla sua assistente di lunga data, Jennifer Powers, Rubin è accusato di aver orchestrato una rete che reclutava donne vulnerabili – alcune precedentemente associate a Playboy – nel suo attico di Manhattan, dove i pubblici ministeri sostengono che le abbia sottoposte a orribili abusi in una stanza allestita come una “segreta del sesso” insonorizzata.

Le autorità statunitensi affermano che tra il 2009 e il 2019 circa, Rubin ha usato la forza, la frode e la coercizione per manipolare le donne affinché si recassero a New York e partecipassero ad atti sessuali sadomasochistici in cambio di denaro. L’atto d’accusa afferma che ha investito più di 1 milione di dollari in voli, pagamenti e manutenzione di un attico di lusso dotato di dispositivi di contenzione e apparecchiature per scosse elettriche. NDA (accordi di non divulgazione) e minacce sarebbero stati usati per mettere a tacere le vittime e impedir loro di parlare.

Rubin si è dichiarato non colpevole dopo essere stato arrestato nel Connecticut e un giudice federale ha ordinato la sua detenzione senza cauzione, definendolo un rischio di fuga. Powers, 45 anni, è stata arrestata in Texas e dovrebbe comparire in tribunale federale. Se condannati, ciascuno rischia almeno 15 anni di carcere a vita per le accuse di traffico; Rubin rischia anche fino a 30 anni per presunta frode bancaria legata a dichiarazioni inesatte nei documenti ipotecari relativi all’acquisto di una casa.

In precedenti controversie civili, alcune delle presunte vittime hanno citato in giudizio Rubin e Powers nel 2017. Una giuria ha ritenuto Rubin responsabile e ha assegnato loro 3,9 milioni di dollari; lui sta appellando tale sentenza. Il background professionale di Rubin abbraccia una carriera nella finanza, tra cui periodi presso Merrill Lynch, Bear Stearns e, dal 2008 al 2015, presso Soros Fund Management.

Le autorità affermano che le presunte vittime avevano spesso storie di vulnerabilità: povertà, dipendenza o precedenti abusi. I pubblici ministeri sostengono che l’operazione di Rubin cercava persone a rischio, a volte usando droghe o alcol per compromettere il consenso, e le sottoponeva ad atti al di là dei termini concordati.

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