Last updated on marzo 9th, 2020 at 03:33 am
Onoriamo e ricordiamo le donne, la loro straordinaria specificità, la loro complementarietà rispetto agli uomini, la loro differenza e la loro genialità. Non lo facciamo urlando la menzogna del mondo, che vorrebbe ridurle a oggetti di riproduzione sessuale. Il femminismo non ci appartiene e ‒ è certo ‒ non rispetta le donne. È giusto invece ricordare proprio oggi quelle centinaia di migliaia di bambine, ragazze e madri violentate, violate e abbandonate in tutto il mondo, ricordarle nella loro dignità umana in quanto donne e in quanto cristiane. Guardando a loro comprendiamo meglio il nostro dono, e il compito che abbiamo come uomini e come donne, come padri e come madri che si battono per la vita, per la famiglia e per la libertà religiosa di tutti.
La meritoria agenzia missionaria Open Doors ha pubblicato il Rapporto sulla persecuzione religiosa 2020 specifico per genere, che studia i modelli di persecuzione globali ai danni di uomini e di donne cristiani nei 50 Paesi presenti nella World Watch List stilata dalla medesima organizzazione.
Le discriminazioni e le violenze contro i cristiani, passate sotto silenzio dai media globali, non accadono alla cieca: uomini e donne cristiani sono presi di mira in forme diverse in quasi tutti i Paesi in cui siano minoritari. I dati mostrano che le prime violenze “confessionali” subite dagli uomini cristiani sono la violenza fisica, le vessazioni di tipo economico e l’incarcerazione da parte dei governi, mentre per le donne cristiane le persecuzioni iniziano dagli stupri per poi continuare con i matrimoni forzati e le percosse. La violenza sessuale contro le donne è ampiamente segnalata in tutte le aree studiate, e sta diventando una vera e propria calamità globale.
Open Doors mostra come siano specificamente le donne i soggetti presi principalmente di mira. La piaga dei matrimoni forzati le costringe sovente a unirsi con coniugi di fede diversa e questo, unitamente agli abusi di cui sono frequentemente vittime, attenta alla loro dignità umana, prendendole di mira proprio in quanto cristiane. «Questi abusi eclatanti», constata il direttore di Open Doors, David Curry, «sono radicati nella convinzione che una donna cristiana abbia un valore intrinsecamente inferiore rispetto a un uomo o una donna di un’altra fede».
Le donne e le ragazze si trovano così ad affrontare le circostanze più difficili giacché spesso costrette a soffrire in silenzio, nascoste in “famiglie di costrizione” oppure isolate dalla propria comunità in quanto “marchiate” dall’abuso subito.
«La violenza sessuale viene segnalata come tattica primaria di attacco alle donne nell’84% dei Paesi in cui la persecuzione religiosa è già pericolosa e diffusa. È un danno irreparabile per salute, benessere e autonomia personale e famigliare di milioni di donne in tutto il mondo», spiega Curry.
Accade soprattutto nei Paesi dove particolarmente accentuata è l’ostilità nei confronti del cristianesimo: in Asia, Medio Oriente, Africa settentrionale e Africa sub-sahariana. «La persecuzione specifica per genere», ribadisce il direttore di Open Doors presentando la ricerca, «in particolare contro bambine, ragazze e donne cristiane, viene sempre organizzata per produrre il maggior danno possibile con il minimo rischio per il persecutore». Ecco: oggi, 8 Marzo, festa delle donne, non ci si può permettere il lusso di ammirare il volto, il sorriso e la compagnia delle nostre figlie, delle nostre madri e delle nostre mogli senza sentire nel cuore l’urgenza di un’azione concreta affinché si fermi la catastrofe dimenticata della violenza contro le donne cristiane.
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