Last updated on Febbraio 27th, 2020 at 03:58 am
Giù le mani dai bambini! L’urlo risuona da diversi ambienti, dopo la proposta del viceministro all’Istruzione Anna Ascani e quella di Liberi e Uguali (LEU) di rendere l’asilo obbligatorio. All’appello alla mobilitazione di Massimo Gandolfini e del Family Day, lanciato da “iFamNews”, ora si unisce anche il mondo liberale.
Riluttanti all’idea che lo Stato possa fagocitare spazi di libertà individuale e delle famiglie, i liberali italiani sobbalzano. Sugli scudi Rete Liberale, la cui responsabile del dipartimento @ScuolaLibera, Nicoletta Di Giovanni, insegnante con esperienza in scuole di ogni ordine e grado (dalle materne alle superiori), invita a schierarsi per «fermare il graduale “esproprio” progressista dei “figli degli altri”, obbligati scolari fin dalla più tenera età». Già in prima linea con le Sentinelle in Piedi e con il Family Day nel corso di altre battaglie sociali, Rete Liberale rileva la stranezza di questa proposta analizzando i numeri. «Allo stato attuale», spiega la Di Giovanni a “iFamNews”, «la Scuola copre questa fascia d’età per il 95% e ha oltre il 70% della media europea di bambini frequentanti». Secondo l’insegnante, si celano dunque due obiettivi da parte di quello che definisce in modo sferzante «il governo “tuttorosso”», cioè «assicurare al controllo statalista anche quel 5% di bambini che oggi sfugge», nonché «sferrare un nuovo attacco alla famiglia, ultimo baluardo di auto-governo».
La Di Giovanni cita Michael Novak (1933-2017), teologo statunitense, già consigliere del presidente Ronald Reagan (1911-2004): «Tra lo Stato onnipotente e l’individuo indifeso si profila la prima linea di resistenza contro il totalitarismo la famiglia, indipendente sia economicamente che politicamente, che protegge lo spazio entro cui individui liberi e indipendenti possono ricevere la necessaria formazione».
Ora, la proposta della Ascani e di LEU potrebbe rappresentare un primo passo verso l’estensione dell’obbligo dell’asilo nido? Il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, si è già detto favorevole a questa ipotesi.
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