Consultazione UE sulla maternità surrogata: i cittadini possono partecipare fino al 13 febbraio

Il riconoscimento della paternità introdotto dalla Commissione europea comprometterebbe i divieti nazionali esistenti in materia di maternità surrogata o di matrimonio tra persone dello stesso sesso nei Paesi dell'UE

I cittadini dell’Unione europea hanno tempo fino al 13 febbraio per presentare osservazioni sul previsto riconoscimento della maternità surrogata e dei matrimoni omosessuali nei Paesi dell’UE. I commenti dei cittadini possono essere inviati all’indirizzo: https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/12878-Situazioni-familiari-transfrontaliere-riconoscimento-della-genitorialita_it.

A causa delle diverse situazioni giuridiche all’interno dei Paesi dell’Unione Europea, la genitorialità in un Paese non è necessariamente riconosciuta da un altro Paese. Questo include, in particolare, i “matrimoni” tra persone dello stesso sesso e i bambini nati tramite maternità surrogata. Il riconoscimento della paternità in questi casi introdotto dalla Commissione europea comprometterebbe i divieti nazionali esistenti in materia di maternità surrogata o di matrimoni tra persone dello stesso sesso nei Paesi dell’UE.

La Federazione delle Associazioni Familiari Cattoliche Europee (FAFCE) ha espresso una critica corrispondente: “La pratica della maternità surrogata non solo viola i diritti fondamentali e l’integrità fisica delle donne che vengono utilizzate come madri surrogate, ma anche dei bambini che sono vittime del traffico di esseri umani. Tale pratica è completamente contraria all’interesse del bambino, ma diventa una pietra miliare nell’iniziativa della Commissione europea.”

Il riconoscimento entra in vigore quando la proposta è stata accettata all’unanimità da tutti i Paesi membri.

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