Colombia, le proteste contro la liberalizzazione dell’aborto

L'indignazione non si placa. Però una cosa: la Costituzione riconosce il diritto alla vita come il diritto più fondamentale. Quindi?...

mons. Luis José Rueda Aparicio, arcivescovo metropolita di Bogotà,

Mons. Luis José Rueda Aparicio, arcivescovo metropolita di Bogotà Foto: rncradio.com

Last updated on Ottobre 13th, 2022 at 02:25 am

La legalizzazione dell’aborto in Colombia ha scatenato proteste in tutto il Paese. Critiche forti alla sentenza dei giudici costituzionali sono venute sia dalla Conferenza episcopale cattolica sia dal presidente della repubblica, Iván Duque Márquez, e denunciano il pericolo che ora i colombiani possano prendere a considerare erroneamente l’aborto come un metodo contraccettivo.

Dal canto proprio il presidente della Conferenza episcopale, mons. Luis José Rueda Aparicio, arcivescovo metropolita di Bogotà, ha diramato un messaggio videocon cui, tra l’altro, ha voluto sottolineare che se si difende la vita umana nelle sue fasi più vulnerabili, dal concepimento alla morte naturale, ci si deve egualmente opporre anche all’uso dei bambini come soldati, alle mine antiuomo, ai massacri, all’omicidio e alla violenza. «Per noi credenti», afferma il presule, «la vita non è solo un diritto fondamentale, ma un dono di Dio, che difendiamo dall’inizio alla fine».

Importante una sua sottolineatura: la Costituzione colombiana riconosce il diritto alla vita come il diritto più fondamentale. Quindi?…

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