Last updated on Maggio 25th, 2021 at 03:06 am
La limitazione delle nascite è un disastro e devasta i Paesi. Lo sappiamo bene, ma sorprende se a dirlo è la Banca centrale cinese, ovvero l’istituto di credito indipendente come si può essere indipendenti quando, con il nome di Banca popolare cinese (BPC), si è un dipartimento esecutivo del Consiglio di Stato di un Paese totalitario, ovvero una branca della massima autorità amministrativa di un Paese che del neo-malthusianesimo omicida ha fatto per decenni una politica costituzionale mirante a coprire con una nuova sciagura la sciagura precedente, ovvero la follia economica maoista che portò la Cina alla fame e persino (com’è stato documentato) al cannibalismo.
I ricercatori della BPC hanno prodotto uno studio datato 26 marzo e reso pubblico il 14 aprile che fotografa impietosamente il Paese dopo decenni di aborti forzati e di infanticidi immondi, strigliando i governanti a cambiare drasticamente rotta. La Cina ha accumulato un ritardo demografico enorme, la sua popolazione sta sensibilmente invecchiando e, secondo le previsioni, ora del 2050 la sua popolazione si ridurrà di 32 milioni di unità.
Ora, non è che gli esperti di questa agenzia del totalitarismo cinese siano diventati improvvisamente buoni: gli è solo che il calo demografico comporterà per la Cina, come fa ovunque, grattacapi seri sul mercato del lavoro e zavorre insostenibili nel sistema pensionistico. Ma anzitutto e soprattutto svantaggerà enormemente la Cina nei confronti del suo arcinemico e competitor assoluto, gli Stati Uniti d’America.
Due considerazioni sorgono naturali.
La prima è rilevare che il monito della BPC è solo una costola dell’offensiva mondiale cinese, quella che sta galoppando da anni in sella alla “Belt and Road Initiative”. La Cina di Xi Jinping pensa da tempo di dare l’assalto al pianeta per sostituirsi ai registi attuali e riscrivere la globalizzazione con caratteristiche cinesi. Con il CoViD-19 la Cina ha piegato le proprie mire a rifare una globalizzazione dal volto nuovo, sinizzando le ceneri di quella vecchia. Da questo canto Pechino è come il World Economic Forum: mai sprecare una crisi. Sia prima sia dopo il nuovo coronavirus, l’unico ostacolo vero alle mire cinesi restano gli Stati Uniti, che quindi non possono averla vinta in alcun quadrante. Nemmeno, dice la BPC, quello demografico: anzi, come sanno bene gli studiosi seri, soprattutto su quello. Quando dico «come sanno bene gli studiosi seri» alludo al fatto che la storia vera si faccia con la demografia, come insegnano maestri del calibro dei francesi Alfred Sauvy (1898-1990), Pierre Chaunu (1923-2009) e Gérard-François Dumont, e come del resto sapevano però bene nel Comitato di salute pubblica a Parigi, il generale Louis-Marie Turreau (1756-1816) in Vandea e il boia di Nantes Jean-Baptiste Carrier (1756-1794) fra 1793 e 1794. La tirata di orecchie della BPC ai despoti di Pechino, sub specie confronto con gli Stati Uniti, rientra solo in quella logica. Corona la recente idea di abbandonare la «one-child policy» per mero calcolo.
Seconda considerazione. Se la politica delle nascite la decide a tavolino un governo, come quello cinese, per di più totalitario, come quello cinese, detto governo, e totalitario, ha il potere di fare il bello e il cattivo tempo a seconda delle proprie mire espansionistiche e della propria logica politica, imponendo lo sterminio di massa dei non-nati quando serve, chiedendo figli per la patria se invece serve questo. Un enorme Comitato di salute pubblica contemporaneo, che tiranneggia 1 miliardo e quasi 400 milioni di persone, ambendo a dominare il mondo, il quale si sostituisce a Dio e alla libertà umana. No, l’allarme demografico della BPC non è affatto una buona notizia: è la riconferma di un totalitarismo che non si fa scrupoli ad adoperare ogni mezzo per imporsi.
La Cina che oggi imporrà più figli ai cinesi come fossero una colonia di topi da esperimento è la stessa che ne ha massacrati a milioni, pronta a rifarlo se domani servisse di nuovo. È la stessa Cina che la libertà la controlla, dosando quella degli altri a seconda del proprio fabbisogno. È la Cina gnostica: ovvero la Cina demiurgo tecnocratico che manipola le vite degli altri come più le aggrada, a cominciare dai piccoli esserini ancora nel grembo delle loro madri.
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