Ci sono otto generi, dice una università (presunta) cattolica

La DePaul University di Chicago si pone in netto contrasto con evidenza, scienza e dottrina

Se c’è qualcosa di cui la Chiesa Cattolica è certa, questa è che ci siano solo due sessi, e che sesso e genere siano fortemente legati. Per quanto riguarda i due sessi, gli unici, la Chiesa si è sempre attenuta al libro della Genesi: «Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò». (1, 27). Il Catechismo della Chiesa Cattolica, del 1997, che ne contiene gli insegnamenti , afferma: «L’uomo e la donna sono creati, cioè sono voluti da Dio […] “Essere uomo”, “essere donna” è una realtà buona e voluta da Dio» (paragrafo 369). Quindi i sessi sonon solo due: non ce n’è un terzo (o un quarto, un quinto, e così via).

Riguardo al fatto che il sesso e il genere siano fortemente correlati, il “Catechismo” afferma: «L’unità dell’anima e del corpo è così profonda che si deve considerare l’anima come la “forma” del corpo; ciò significa che grazie all’anima spirituale il corpo, composto di materia, è un corpo umano e vivente; lo spirito e la materia, nell’uomo, non sono due nature congiunte, ma la loro unione forma un’unica natura» (par. 365). Nel documento della Congregazione per l’educazione cattolica del 2019 «Maschio e femmina li creò», la Chiesa dice che uno dei principali problemi della teoria postmoderna del genere è la sua separazione del sesso dal genere:

«In questo contesto culturale, si comprende bene che sesso e genere non sono più sinonimi e, quindi, concetti interscambiabili, in quanto descrivono due entità diverse. Il sesso definisce l’appartenenza a una delle due categorie biologiche che derivano dalla diade originaria, femmina e maschio. Il genere, invece, è il modo in cui si vive, in ogni cultura la differenza tra i due sessi. Il problema non sta nella distinzione in sé, la quale può essere interpretata rettamente, ma in una separazione tra sesso e gender. Da questa separazione consegue la distinzione di diversi “orientamenti sessuali” che non vengono più definiti dalla differenza sessuale tra maschio e femmina, ma possono assumere altre forme, determinate solo dall’individuo radicalmente autonomo. Inoltre, lo stesso concetto di gender va a dipendere dall’atteggiamento soggettivo della persona, che può scegliere un genere che non corrisponde con la sua sessualità biologica e, quindi, con il modo in cui lo considerano gli altri (transgender)» (n. 11).

Ora, nonostante una dottrina cattolica molto chiara sul numero dei sessi, e su come il sesso e il genere siano intimamente legati, la più grande (presunta) università cattolica degli stati Uniti d’America dissente pubblicamente da questi insegnamenti. Come riporta The Daily Wire, la DePaul University di Chicago adesso permette agli studenti di scegliere fra 8 generi, quando si tratat di compilare documenti ufficiali e altri moduli dell’ateneo. Gli studenti possono cioè scegliere tra maschio, femmina, intersessuale, non-binario, maschio transgender, femmina transgender, cisgender, non specificato, e «non desidero identificarmi».

Visto lo scandalo che un’istituzione cattolica sta generando, la Chiesa Cattolica dovrebbe correggee tale istituzione. Colui a cui, normalmente, spetterebbe farlo, nella Chiesa Cattolica, è il vescovo della diocesi in cui tale istituzione ha sede, ovvero, nella fattispecie, il cardinale Blaise Cupich, arcivescovo di Chicago. Ma non lo farà, visto che sul punto il cardinal Cupich sostiene posizioni anloghe, come ha dichiarato nel 2017: «Penso che si debbano rispettare i termini gay e lesbica, LGBT e tutti gli altri appellativi di cui le persone si fregiano. Le persone dovrebbero venire chiamate nel modo in cui vogliono essere chiamate e non essere noi a inventarci termini con cui ci sentiamo forse più a nostro agio. Comicniamo da queto».

Chi allora affronterà coraggiosamente quell’università per difendere l’insegnamento della Chiesa? Se la DePaul University fosse un’istituzione laica, non dovrebbe preoccuparsi della dottrina cattolica. Ma, visto che si presenta come un’ateno cattolico, ha il dovere di conformarsi all’insegnamento della Chiesa cattolica oppure deve smettere di dichiarrsi un’istituzione cattolica.

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