Last updated on aprile 6th, 2021 at 05:29 am
L’Office for National Statistics ‒ l’ente del governo britannico per le statistiche ‒ e il Clàran Nàiseanta na h-Alba, in inglese National Records of Scotland ‒ l’analogo ente del governo scozzese ‒ stanno per stabilire che, nei censimenti, le domande sul sesso biologico dei cittadini «non dovranno essere poste»: ovvero i censimenti scozzesi non registreranno più i maschi e le femmine, bensì come le persone immaginano se stesse «sulla base dell’identità di genere» che professano.
È quanto emerge dalla bozza delle nuove linee guida che verranno emanate in materia. Ma se un censimento è lo strumento attraverso cui un governo cerca di ottenere una fotografia quanto più accurata possibile, in termini sociologici, della popolazione, valutando elementi significativi quali i livelli di censo o i gradi di scolarizzazione, la pratica religiosa o i tassi di inurbamento, a cosa serve spendere il denaro dei contribuenti per ottenere risposte che per definizione non restituiscano l’immagine dell’esistente bensì quel che un cittadino si sente di rispondere prescindendo dalla realtà, ovvero appunto se uno al mattino “si senta” maschio, femmina oppure uno dei tanti fantomatici generi che la fantasia moderna pretende esistano?
Image source: Gender, photo by Nick Youngson from Picpedia.Org, licensed by CC BY 3.0