• I più recenti
  • Tutto
Eutanasia mani

Curarsi costa, e il Canada statalista eutanasizza

03/05/2022
La Florida cita in giudizio gruppi transgender per attività di sostegno LGBT

La Florida cita in giudizio gruppi transgender per attività di sostegno LGBT

11/12/2025
Un rapporto denuncia Netflix: il 40% dei programmi per bambini contiene propaganda LGBT

Un rapporto denuncia Netflix: il 40% dei programmi per bambini contiene propaganda LGBT

11/12/2025
Le Isole Faroe legalizzano l’aborto su richiesta fino a 12 settimane

Le Isole Faroe legalizzano l’aborto su richiesta fino a 12 settimane

10/12/2025
Uno studio rivela che 1 donna su 4 si pente dell’aborto

Uno studio rivela che 1 donna su 4 si pente dell’aborto

09/12/2025
Leader europei condannano la sentenza dell’UE che impone il riconoscimento dei «matrimoni» tra persone dello stesso sesso

Leader europei condannano la sentenza dell’UE che impone il riconoscimento dei «matrimoni» tra persone dello stesso sesso

09/12/2025
Questa immagine è stata originariamente pubblicata su Flickr da governortomwolf all'indirizzo https://flickr.com/photos/130921112@N07/49667118951. È stata revisionata il 17 marzo 2020 da FlickreviewR 2 ed è stato confermato che è concessa in licenza secondo i termini della cc-by-2.0.

L’amministrazione Trump corregge la targhetta di Richard Levine per mostrare il nome di nascita

09/12/2025
Funzionario dell’ONU dichiara che l’educazione LGBT è un “diritto umano”

Funzionario dell’ONU dichiara che l’educazione LGBT è un “diritto umano”

08/12/2025
Londra, censura per chi critica la clinica del gender

L’organizzazione femminile del Regno Unito vieta l’adesione ai giovani transgender

08/12/2025
Il Texas consente ai cittadini di citare in giudizio i fornitori di aborti fuori dallo stato

Il Texas consente ai cittadini di citare in giudizio i fornitori di aborti fuori dallo stato

08/12/2025
Donna brasiliana incarcerata per aver interrogato un uomo transgender nel bagno delle donne

Donna brasiliana incarcerata per aver interrogato un uomo transgender nel bagno delle donne

08/12/2025
  • Chi siamo
  • Contatti

NEWSLETTER

  • NEWSLETTER
13/12/2025
  • Login
  • Registrati
No Result
View All Result
  • Italiano
    • English
    • Español
    • Français
    • Deutsch
    • Polski
    • српски
    • Русский
    • Hrvatski

Navigation Button Donate

  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
No Result
View All Result
International Family News Network (IFN)
No Result
View All Result

Curarsi costa, e il Canada statalista eutanasizza

L’ipocrisia sulla presunta “autodeterminazione” dei pazienti non conosce confini e molti pazienti si vedono sostanzialmente costretti a morire

Luca Marcolivio di Luca Marcolivio
03/05/2022
in In evidenza, Vita
84
Reading Time: 4 mins read
0
Eutanasia mani

Image from: Alberto Biscalchin (Flickr)

Share on FacebookShare on WhatsAppShare on TelegramShare on TwitterShare on WeChat

Il Canada, avanguardia della «morte buona» nel mondo, è lo specchio delle intenzioni vere che animano i sostenitori dell’eutanasia: morire costa poco e lo Stato incoraggia a farlo, Ccurarsi è, invece, un lusso da ricchi.

A denunciarlo, tra gli altri, è il settimanale britannico The Spectator, che mette in luce il meccanismo della finestra di Overton manifestatosi alla perfezione in Canada negli ultimi sette anni. All’inizio vi fu una sentenza della Corte Suprema (2015) che annullò il divieto del cosiddetto «suicidio assistito». L’anno dopo il parlamento di Ottawa approvò la prima legge che depenalizzava sistematicamente depenalizzava l’eutanasia, sia pure soltanto per i malati terminali il cui destino di morte era «ragionevolmente prevedibile».

Tempo cinque anni ed è stata approvata un’altra legge, la C-7, che liberalizza ulteriormente i parametri, eliminando il concetto di morte «ragionevolmente prevedibile» e il requisito di «terminale». Oggi, in Canada, può quindi richiedere la «morte assistita» chiunque soffra di una malattia o di una disabilità «che non può essere allievata in condizioni ritenute accettabili».

I canadesi si sono trovati ben presto in un cul de sac: anche chi desidera vivere, si è cioè rassegnato al fatto che, in assenza di disponibilità economiche, è quasi preferibile morire. «Non a caso il Canada ha una delle spese sociali più basse di tutti i Paesi industrializzati», scrive The Spectator, citando dati ufficiali. «Le cure palliative sono accessibili sono a una minoranza e nel settore sanitario i tempi di attesa possono risultare intollerabili», al punto che persino la stessa Corte Suprema che ha legalizzato l’eutanasia nel 2005 aveva definito quei lunghi tempi di attesa una «violazione del diritto alla vita».

Casi da fare accapponare la pelle

Del resto, anche prima dell’approvazione della legge C-7, in campo sanitario «le segnalazioni di abusi erano all’ordine del giorno», sottolinea il quotidiano britannico. Il settimanale segnala per esempio la vicenda di un cittadino affetto da una «malattia neurodegenerativa» che ha testimoniato appunto davanti al parlamento canadese. L’uomo ha dichiarato di avere subito pressioni da parte degli infermieri e del responsabile del comitato etico dell’ospedale, i quali lo avrebbero praticamente minacciato di bancarotta, con costi extra e sottrazione dell’idratazione a suo danno per venti giorni. Pur essendosi ogni associazione per i diritti dei disabili opposta alla nuova legge, il governo ne ha però totalmente ignorato i rilievi.

E una donna dell’Ontario è stata costretta all’eutanasia perché i suoi parametri abitativi non le consentivano il trasferimento in una casa nuova che avrebbero fermato il peggioramento delle allergie di cui soffriva. Un’altra paziente disabile ha chiesto di morire perché semplicemente non poteva «permettersi di continuare a vivere». Un’altra ha chiesto l’eutanasia perché il debito contratto dopo essersi ammalata di CoViD le ha impedito di pagare il trattamento che ne aveva alleviati i dolori. Il governo attuale ha stanziato 600 dollari canadesi in assistenza aggiuntiva per ciascuno disabile, mentre gli studenti universitari ne hanno ricevuti ben 5mila.

La famiglia di un disabile trentacinquenne che ha fatto ricorso all’eutanasia ha riferito che, quando i parenti sono andati a trovare il malato nella casa di cura dove questi era ricoverato, hanno trovato «urina» e persino «feci sul pavimento». Ma se è vero che il governo canadese, con la cosiddetta «morte assistita», dovrebbe, in teoria, concedere la massima «autonomia individuale» ai pazienti, sorge spontaneo chiedersi quanta autonomia potesse avere un uomo costretto a vivere nella sporcizia nel prendere una decisione sulla propria vita o sulla propria morte.

Deriva incontrollabile

Insomma, se mai ci fosse bisogno di ribadirlo, dietro la retorica ipocrita e vuota dell’«autodeterminazione del paziente» si celano solo squallide spending review sanitarie. Già prima dell’entrata in vigore della legge C-7 un rapporto del parlamento aveva calcolato che, con la normativa precedente, la Sanità canadese risparmiava 86,9 milioni di dollari all’anno: risparmio che però con la C-7 aumentava di altri 62 milioni l’anno. Ogni «suicidio assistito», invece, costerebbe al contribuente “soltanto” 2.327 dollari. Il tutto nell’indifferenza generalizzata del sistema sanitario e dei media, mentre ormai sembra spianata la strada per l’eutanasia dei malati mentali e, come auspica qualcuno, per i «minori maturi».

Sì, perché la cultura di morte non si accontenta di piccole concessioni: pretende ogni volta sempre di più.

Tags: CanadaEutanasia
Luca Marcolivio

Luca Marcolivio

Giornalista professionista, Luca Marcolivio è accreditato alla Sala Stampa della Santa Sede dal 2011. Direttore del webmagazine di informazione religiosa Cristiani Today, collabora con La nuova Bussola Quotidiana, Pro Vita & Famiglia e con il blog del Centro Machiavelli. Dal 2011 al 2017 è stato caporedattore dell’edizione italiana di Zenit. Ha pubblicato Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato e curato La società dell’allegria. Don Bosco raccontato dai salesiani del XXI Secolo

Commenti su questo articolo

I più letti


    IFN – International Family News Network

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.

    Link diretti

    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy

    Seguici

    Welcome Back!

    Login to your account below

    Forgotten Password? ISCRIVITI

    Create New Account!

    Fill the forms below to register

    All fields are required. Log In

    Retrieve your password

    Please enter your username or email address to reset your password.

    Log In
    Newsletter
    No Result
    View All Result
    • Home
    • Editoriali
    • Vita
    • Famiglia
    • Cultura
    • Politica
    • Spettacoli
    • Scienza
    • Petizioni
    • NEWSLETTER
    • Dona ora

    • en English
    • it Italiano
    • es Español
    • fr Français
    • de Deutsch
    • pl Polski
    • sr српски
    • ru Русский
    • hr Hrvatski
    • Login
    • ISCRIVITI

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.