Bud Light, il marchio di birra americano, continua a sostenere attivamente le iniziative LGBT, nonostante abbia recentemente subito un calo significativo delle vendite. L’azienda sembra essere uno sponsor dell’imminente “Pride in the Pines”, un evento pubblico “pride” per tutte le età in programma il 17 giugno a Flagstaff, nell’Arizona settentrionale. L’evento, adatto alle famiglie e che si presenta come uno spazio sicuro, ospiterà attività come una parata e una festa serale con un gruppo di drag queen.
L’impegno di Bud Light per le cause LGBT è stato messo sotto accusa all’inizio di quest’anno, quando ha collaborato con l’attivista LGBT Dylan Mulvaney per far apparire la sua immagine su una lattina di birra. Questa mossa ha provocato una notevole reazione da parte dei clienti e un calo delle vendite, facendo perdere al marchio il titolo di birra più venduta negli Stati Uniti a favore di Modelo Especial, posizione che aveva detenuto per 22 anni consecutivi.
Nonostante le recenti polemiche, Bud Light rimane uno degli sponsor principali di “Pride in the Pines” insieme a numerose altre organizzazioni locali e nazionali. Tuttavia, il Flagstaff Pride, organizzatore dell’evento, ha recentemente preso le distanze da Bud Light in un tweet, aumentando la confusione. Il sito web dell’evento, tuttavia, continua a presentare Bud Light come sponsor principale.
All’indomani della controversia, Bud Light ha pubblicato uno spot patriottico per riaffermare le sue radici americane, ma ha fatto ben poco per alleviare la stampa negativa che circonda il marchio. L’amministratore delegato di Anheuser-Busch, Brendan Whitworth, si è scusato in modo vago, affermando che l’azienda non ha mai avuto intenzione di partecipare a discussioni divisive. Il marchio ha poi pubblicato uno spot per la festa del papà con la partecipazione del giocatore di baseball della Hall of Fame Ken Griffey Jr, come parte dei suoi sforzi di recupero dell’immagine.
Infine, Anheuser-Busch InBev, la società madre della Bud Light, ha recentemente annunciato una donazione di 200.000 dollari alla Camera di Commercio Nazionale LGBT, un gruppo che promuove le imprese di proprietà LGBT. Tuttavia, con un pizzico di ironia, diversi bar gay di Chicago hanno annunciato che non venderanno più prodotti Budweiser, indicando potenzialmente un crescente divario tra il marchio di birra e il suo target demografico.
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