Australia LGBT+: i genitori rischiano il carcere

Un disegno di legge proposto da un parlamentare del Nuovo Galles del Sud promuove smaccatamente l’identità di genere

Famiglia arcobaleno

Image from Kely Carvalho (Flickr)

L’Australia continua a essere all’avanguardia nella promozione dell’agenda transgender tra i più piccoli. Negli ultimi diciotto mesi lo Stato di Victoria e il Territorio della Capitale australiana hanno introdotto leggi che minacciano il carcere ai genitori che difendano il sesso biologico dei propri figli. E la legge dello Stato di Victoria è in grado di scoprirli e di perseguirli anche se spostano i figli in un altro Stato della federazione.

Una legge analoga è stata ora proposta anche nel Nuovo Galles del Sud, primo firmatario il deputato indipendente Alex Greenwich. Il suo «Equality Bill» è ad ampio raggio e, tra le altre disposizioni, comprende l’autoidentificazione di genere (con tutto ciò che ne consegue nello sport e nell’uso dei sanitari pubblici), la cancellazione dell’obiezione di coscienza per motivi religiosi (con conseguente ricaduta sulle scuole cristiane) e il carcere per i genitori che vogliano impedire la transizione di genere – interventi chirurgici compresi – per i figli.

Greenwich ha lanciato un appello trasversale a tutte le forze politiche affinché collaborino al disegno di legge. Secondo quanto riferisce il sito Binary, sia i Liberali sia i Laburisti australiani sostengono l’ideologia gender tra i minori e pertanto il disegno di legge Greenwich non dovrebbe incontrare molte difficoltà.

Da parte propria i Verdi vorrebbero che il sistema sanitario si facesse carico di tutte le transazioni mediche onde rimuovere quelle che vengono descritte come barriere economiche e che in realtà danno ai bambini il tempo di riconsiderare interventi chirurgici irreversibili.

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