Attacco criminale al MOIGE?

Rubato il centro mobile che stava per concludere il suo tour contro il bullismo

Centro Mobile MOIGE

Image from MOIGE YouTube

Mistero e sconcerto per il clamoroso sabotaggio della campagna anti-bullismo «MOBILITIamoci!» del Movimenti Italiano Genitori (MOIGE). Il centro mobile del MOIGE, una motorhome con cui l’associazione stava girando l’Italia, è stato rubato nella notte tra il 10 e l’11 maggio. Lo riferisce l’associazione in un comunicato.

Il mezzo si trovava in un parcheggio nei pressi di via Ezio, nel centro di Latina, e il furto è stato denunciato alle autorità competenti. Parallelamente sono state attivate le procedure per il tracciamento del percorso e la geolocalizzazione del Centro Mobile, che è provvisto di GPS.

Il centro mobile è stato fatto sparire proprio a poche ore dalla conclusione del tour – partito lo scorso 15 marzo da Riccia (Campobasso) e proseguito per varie località del Centro Italia – che era prevista per la giornata di oggi a Gallicano, in provincia di Roma.

Scopo dell’iniziativa, realizzata con il contributo del Ministero degli Interni e co-finanziata dall’Unione Europea, è stato quello di sensibilizzare e prevenire il bullismo e cyberbullismo, in particolare a sfondo etnico.

Un danno per i minori in difficoltà

«Siamo in costante contatto con le Forze dell’Ordine per cercare di recuperare il Centro Mobile, che in questi anni ha aiutato migliaia di minori, prevenendo anche nuovi episodi di bullismo, reale o virtuale», commenta Antonio Affinita, Direttore Generale del MOIGE.

«Un episodio deprecabile, non solo per il fatto di volersi appropriare con la forza di qualcosa che appartiene ad altri, ma, soprattutto, perché con questo gesto non si sta danneggiando soltanto il MOIGE, ma si rallentano le nostre attività a supporto di minori in difficoltà, si nega a centinaia di vittime di poter essere ascoltate, capite e aiutate, si ostacola la prevenzione di un fenomeno grave che si sta diffondendo sempre di più nelle scuole di ogni ordine e grado, si impedisce di attivare quelle iniziative di recupero che portano molti bulli a cambiare atteggiamento». Il direttore generale del MOIGE lancia poi un appello: «Se qualcuno dovesse avere informazioni utili, lo invitiamo a mettersi in contatto con le Forze dell’ordine».

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