Last updated on Febbraio 18th, 2021 at 05:31 am
Con un ritmo di marcia cadenzato e vivace quanto quello de La Marsigliese, la loi bioéthique francese ha percorso il proprio cammino ed è giunta infine alla Commissione mista paritaria che dovrà decretarne il destino: la discussione è prevista per oggi, 17 febbraio, e si attende al varco la decisione dei quattordici membri, sette deputati e sette senatori, che dovranno accordarsi su temi sensibili e straordinariamente importanti, per non dire capitali. L’Europa intera farebbe bene a non distrarsi, a meno di non voler sottovalutare l’impatto che avrebbe su tutti i Paesi del Vecchio continente la legittimazione della PMA eterologa selvaggia, dell’aborto sino al nono mese per «disagio psicologico o sociale», della creazione di embrioni chimera e via di questo passo.
Presentato per la prima lettura all’Assemblea nazionale il 24 luglio 2019, depositato il 14 settembre e approvato da quell’assise il giorno successivo, il 16 ottobre il testo è passato al Senato che, a sessione di lavoro conclusa, lo ha depositato dopo alcune giornate di seduta pubblica il 4 febbraio 2020. Il 5 febbraio la bozza di legge passava in seconda lettura all’Assemblea nazionale per essere depositata il 3 luglio e uscirne approvata il 31 dello stesso mese. Passata nuovamente al Senato il 3 agosto, depositata il 19 gennaio 2021 ne è uscita definitivamente, modificata in maniera sostanziale e dopo seduta pubblica, il 3 febbraio.
Promessa dal presidente della Repubblica Emanuel Macron durante la campagna elettorale e fortemente voluta dal compagno di partito Jean Louis Touraine, in un anno e mezzo esatto, infischiandosene persino del CoVid-19 e delle limitazioni da esso imposte alla vita sociale e democratica, la legge sulla bioetica ha attraversato le varie fasi dell’iter legislativo e le coscienze di chi ha dovuto votarla, spaccando in due il parlamento, con una Assemblea nazionale pronta ad approvare la versione più estrema della proposta e il Senato che vi ha messo uno stop, stralciandone gli emendamenti più gravi e più grevi.
Secondo un sondaggio condotto dall’Istitut d’études opinion et marketing en France et à l’international (IFOP), la popolazione francese quasi al 70% non approva che un tema tanto delicato sia trattato e stabilito in tempi di pandemia, mentre l’attenzione e la preoccupazione di chiunque sono rivolte alla situazione sanitaria, economica e sociale altamente problematica, e quando altre leggi importanti, per esempio quella sulle pensioni, sono rimandate a tempi migliori, ma la marcia non si ferma e oggi il testo giunge in Commissione.
Qualora i quattordici parlamentari non riuscissero a trovare un accordo in proposito, la legge tornerebbe per l’ultima volta all’Assemblea nazionale, e a quel punto purtroppo vi sarebbero pochi dubbi sul suo amaro “successo”. Ma come abbiamo già avuto modo di esprimere, non è detta l’ultima parola: nous attendons.
Di seguito, tutti gli articoli che “iFamNews” ha dedicato a questo argomento:
- Rivoluzione magica francese
- La proposta oscena che scuote la Francia
- L’Assemblea nazionale francese sprofonda nell’abisso
- La Francia a un passo dalla legge delle mostruosità bioetiche
- SOS Francia: salvare l’uomo dall’estinzione
- Contro l’errore, contro l’orrore
- Vive la France (per ora)
- Francia, non è detta l’ultima parola
Commenti su questo articolo