Last updated on Settembre 8th, 2020 at 05:59 am
C’è chi la delimita alla “clinica”, chi la reputa “troppo accademica”, chi la immagina “globale”. Negli ultimi anni, la bioetica sembra avere smarrito la propria identità e la propria missione. Eppure, se per alcuni questa disciplina sembra caduta in disuso, a non perdere vigore e attualità sono gli attentati alla vita umana, quella nascente come quella morente, così come gli attacchi alla procreazione e alla famiglia, fino a sfide sempre nuove e già controverse.
In un tempo in cui l’ambito assiologico e ancor prima quello oggettivo e reale sono sovrastati dalla mutevolezza di quello culturale, emotivo e soggettivo, riscoprire la bioetica significa riscoprire l’inalienabile valore della persona umana, l’inviolabilità della sua vita e l’intangibilità del suo corpo, a scanso del riduzionismo relativista e del nichilismo di cui è permeato il razionalismo moderno. E proprio Riscoprire la bioetica è il titolo di un corso di formazione online che si apre il 17 ottobre e che continuerà per diversi mesi fino al 5 giugno 2021.
Il corso, giunto alla terza edizione, si avvale dell’expertise e del contributo di diversi esperti per offrire una formazione di base sul serio alla portata di tutti, rivolgendosi soprattutto agli educatori, agli attivisti, ai religiosi, ai giovani e a tutti coloro che desiderano capire più a fondo cosa si cela dietro ai continui attentati alla vita umana: eutanasia, RU486, maternità surrogata, aborto selettivo, transumanesimo, manipolazione genetica, e cosi via.
Gli interessati possono trovare tutte le informazioni sul sito dell’iniziativa.
Coordinatrice del corso è Giorgia Brambilla, dottore di ricerca in Bioetica e teologa con specializzazione in Morale familiare e sessuale, professore aggregato nell’Ateneo Pontificio «Regina Apostolorum», nonché incaricato nella Pontificia Università Lateranense, che ha all’attivo diverse pubblicazioni in materia tra cui il recente Riscoprire la Bioetica. Capire, formarsi, insegnare, manuale del corso.