A Malta sono tutti pro-life

I due principali partiti dell'Isola si schierano contro aborto ed eutanasia

Image from Flickr

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A Malta trionfa la vita. A seguito della massiccia campagna nazionale condotta dal mondo pro-life, infatti, i due principali partiti politici dell’Isola , il Partito Laburista e il Partito Nazionalista, hanno entrambi assunto impegni pubblici per garantire la continua protezione giuridica dei bambini non ancora nati. Ne dà notizia RightToLife.

Le dichiarazioni di Abela

In un’intervista del 2020, il capo del Partito Laburista e primo ministro, Robert Abela, aveva dichiarato che a Malta non ci sarebbe mai stato un referendum sull’aborto e di essere personalmente «contro l’aborto in ogni circostanza». Allo stesso modo il capo del Partito Nazionalista, Bernard Grech, si è detto «orgoglioso che il [proprio] partito sia favorevole alla vita» e di non avere «mai avuto problemi a nuotare controcorrente», aggiungendo pure: «Per me il bambino [deve essere] privilegiato. Perché è una vita, una persona, che nessuno può difendere più dei suoi genitori, e se uno dei suoi genitori vuole [porre fine alla sua vita], ritengo sia mio dovere di essere umano, prima che di uomo politico, difendere quella vita».

Il sondaggio

In vista delle elezioni, Life Network Foundation Malta aveva condotto un’importante campagna, attraverso il sito dedicato Ivotta Favur il-Hajja.org, invitando i partiti a chiarire all’elettorato. Laddove entrambi i partiti maggiori si sono espressi fermamente a sostegno del diritto alla vita dei bambini non ancora nati, i partiti minori hanno dato risposte contrastanti. La portavoce di Right To Life UK, Catherine Robinson, ha dichiarato: «È incoraggiante vedere che i due maggiori partiti, sebbene ideologicamente contrari su molte cose, riconoscono il diritto alla vita del nascituro».

Il caso Metsola

«iFamNews» si è occupato in gennaio del caso della maltese Roberta Metsola, attuale presidente del Parlamento europeo. La quale in passato non ha mai fatto mistero delle proprie posizioni antiabortiste. Prima però di diventare presidente del Parlamento Europeo (PE). Adesso che invece siede a capo di quell’assise, promette di assicurare «salute riproduttiva» e «diritti alla riproduzione». Una sorta di “Giano Bifronte”: pro-life a Malta e adeguata al pensiero dominante a Bruxelles.

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