Last updated on aprile 3rd, 2020 at 06:19 am
Fortunatamente non tutte le notizie provenienti dai Paesi Bassi sono negative. Mentre agli anziani viene sbalorditivamente chiesto se siano disposti a uccidersi onde lasciare posto ai più giovani in tempi di emergenza da coronavirus, l’Expertisecentrum Euthanasie, già noto come Levenseindekliniek (cioè Clinica del fine vita), che ha sede a L’Aia e offre servizi di consulenza ai pazienti i cui medici generici rifiutino di autorizzare l’eutanasia, chiude i battenti. Purtroppo solo temporaneamente, ma è già qualcosa.
Il centro, infatti, si legge sul sito, «[…] non accetta nuovi pazienti» e «i clienti» (sic) sono pertanto «[…] invitati a presentare richiesta in un secondo momento». Il linguaggio formalistico impiegato è agghiacciante quanto i servizi che il Centro offre, ma tant’è. «L’assistenza ai pazienti attuali è stata sospesa», continua il comunicato nel suo linguaggio surreale, e riprenderà dopo che la tempesta di queste settimane sarà passata. Il personale del Centro resta comunque a disposizione per via telefonica, fornendo informazioni e consigli.
Il Centro, insomma, accusa il colpo. «Per quanto duro, l’aiuto nell’eutanasia non può essere identificato come una priorità di assistenza sanitaria assoluta». Quindi, visto il rischio di infezione presente nelle strutture mediche e affini, meglio fermarsi per un po’.
Non sta accadendo, cioè, quello che succede, in Italia e altrove, con l’aborto, i cui termini di legge impongono di intervenire entro scadenze stabilite, mettendo l’interruzione volontaria della gravidanza fra le priorità mediche di paesi già devastati dalla pandemia. Nei Paesi Bassi, insomma, non c’è ancora una legge che indichi che uccidersi è una priorità sociale e nazionale. A meno che la famosa richiesta che sta circolando ora agli anziani non trovi il modo per forzare la mano. Come che sia, e purtroppo sarà un disastro, tutto questo rende più che evidente l’unica verità di tutta questa storia turpe: l’eutanasia non è affatto una necessità, né nei Paesi Bassi, né altrove.
Commenti su questo articolo