Last updated on Ottobre 12th, 2021 at 03:26 am
«In Olanda nel 2020 le segnalazioni di morti per eutanasia sono state 6.938, il più alto numero dal 2002 quando la legge è entrata in vigore, con un aumento del 9% rispetto all’anno precedente. Nel 2003 le uccisioni su richiesta erano state 1.815, pari all’1,28% dei decessi nella popolazione, mentre adesso sono il 4,5%, se si escludono quelli per Covid. Trasferendo il calcolo al nostro paese, è come se in Italia nel 2020 fosse stata procurata la morte legalmente a circa 30.000 persone».
Assuntina Morresi lo ha scritto su Avvenire dell’8 ottobre, ma a nessuno importa. È di una gravità inaudita, ma a nessuno importa. La notizia non buca gli schermi, non rimbalza come un tam tam di cellulare in cellulare, non raggela il sangue nelle vene. È lo spettro dell’inciviltà che funesta i Paesi Bassi, come spiega il pentito Theo Boer, ma a nessuno interessa.
È una ecatombe, ma a nessuno importa. È un Paese malato, il nostro, dove si gioca con la vita e con la morte come con le biglie, ma a nessuno importa. È una strage annunciata, ma a nessuno importa e si continuano a raccogliere per le strade le sottoscrizioni per questo gioco lugubre che non prevedi premi. È una mattanza, ma il parlamento ha già per un pezzo detto sì, atto burocratico dovuto d’inginocchiamento al clima appestato che si respira nel nostro tempo.
30mila morti, e ci saturano le orecchie quotidianamente con la salute, i suoi diritti, la tutela delle persone. Dove sono le istituzioni davanti a questo massacro, dove l’Italia, dov’è finita la coscienza?
30mila morti procurate e allegri danziamo sull’orlo dell’abisso. È raccapricciante, ma a nessuno importa.
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