Last updated on marzo 29th, 2020 at 10:27 am
Dante. Sì, Dante Alighieri (1265-1321), “quel Dante lì”, quello della Divina Commedia. Il Sommo Poeta, la guida di tanti, di tutti, nel mondo ultraterreno come possiamo e riusciamo a immaginarlo con la fantasia, con l’Inferno “a forma di imbuto” che scivola verso il centro della Terra e il Purgatorio come una montagnola. Il Paradiso, una rosa…
Studiato a scuola, detestato, forse odiato. Riletto in età più adulta, amato alla follia (da alcuni, almeno…).
Chi scrive ha tentato un tempo un’operazione spericolata: esame di Italiano 3, all’Università Statale, facoltà di Lettere, “portando” il Paradiso studiato sul “bigino”. Bocciatura assicurata, e infatti… Risuonano ancora le parole, umilianti, lette e scandite dall’assistente durante la prova orale: «[…] e per ammenda… e per ammenda… e per ammenda…» (La Divina Commedia, Purgatorio, Canto XX).
E pensare che una nonna anziana, che aveva studiato a malapena sino alla terza elementare, che abitava a Milano a Città Studi, diceva la stessa cosa, ma in dialetto milanese: “pagament”. E un altro nonno, di estrazione e formazione assolutamente diverse, citava a memoria, a lunghi brani.
Questo dovrebbe far capire quanto Dante, il Sommo, abbia permeato e permei la cultura italiana.
Quanto lo spirito cristiano della sua letteratura fluisca nelle vene e nella testa di tutti noi, quanto abbia costruito e costruisca la nostra cultura. Quanto tale cultura si fondi su alcuni princìpi irrinunciabili e non negoziabili: la vita e la sua difesa, per esempio, semplicemente, laicamente, senza scarti da quel Trecento fiorentino sino all’oggi e alle sue battaglie.
Oggi, 25 marzo 2020, alle 12 in punto prenderanno il via molte iniziative, tutte digitali data la situazione faticosa e l’epidemia di coronavirus in atto, che tanto ferocemente piega e piaga il nostro Paese. Molte letture della Divina Commedia partiranno tutte insieme e riempiranno l’etere e il web di poesia alta, altissima.
C’è chi lo fa da sempre, da tanto, come per esempio la Società Dante Alighieri con sede a Firenze (ovviamente!) e come il professor Mirko Volpi, docente all’Università di Pavia, filologo, dantista, scrittore in proprio di prosa lombarda piacevolissima.
Oggi, 25 marzo 2020, alle 12 in punto il Papa, il Santo Padre Francesco, ci invita a recitare insieme il Padre Nostro per tutti, per noi, per le vittime dell’epidemia che ora impazza, per il personale sanitario che si prende cura dei malati. Perché la vita ha un valore talmente pregnante e peculiare da dover essere protetta in ogni modo, “persino pregando”, in questa nostra epoca tanto confusa e provata. Per questo “iFamNews” se ne occupa, coniugando l’un 25 marzo e l’altro.
Coraggio, Italia, sei sempre stato un grande Paese.
Commenti su questo articolo