Texas: abortisti con le spalle al muro

Altissimo il numero dei bimbi salvati dalla legge pro life. L’industria della morte tenta l’ultimo disperato assalto giudiziario

Bandiere Texas USA

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11mila bambini salvati in 150 giorni. Questo il ragguardevole risultato ottenuto in cinque mesi vigore, dalla legge salvavita in vigore in Texas dal 1° settembre. Infatti, esaendo proibito dal momento in cui il battito cardiaco del bambino è rilevabile (attorno alla sesta settimana di vita nel grembo materno), in Texas l’aborto è da de facto bandito.

Il risultato è dunque che, da cinque mesi, le donne texane che non vogliono portare avanti la gravidanza, per abortire debbono recarsi in un altro Stato. In compenso sono tantissime le neomamme che, grazie alla nuova legge, sono tornate sui propri passi e hanno scelto di tenere il bambino. Secondo una stima fatta da Texas Right to Life, sono circa 75-100 i nascituri che vengono mediamente salvati ogni giorno in Texas. Totale, appunto 11mila bambini.

«Il Texas Heartbeat Act è la più audace politica a favore della vita che abbia mai avuto vigore di legge negli Stati Uniti dalla sentenza nel caso Roe vs Wade», dichiara Kim Schwartz, di Texas Right to Life, a Life Site News. Secondo l’attivista texana è stato proprio l’ottimo risultato in termini di piccole vite salvate che avrebbe indotto «l’industria dell’aborto a combattere con le unghie e con i denti per far cadere questa legge salvavita e il diritto alla vita del Texas». L’auspicio è quindi quello che la Corte Suprema federale, riconoscendo la legittimità della legge texana, ribalti la non-illegalità dell’aborto stabilita nel 1973, producendo un effetto domino di ulteriori restrizioni in altri stati.

A colpi di sentenze

Un ricorso contro la legge salvavita del Texas è stato presentato presso la Corte d’Appello federale che l’ha trasferita alla Corte Suprema del Texas. Quest’ultima si pronuncerà il 24 febbraio e l’esito si prospetta favorevole alla legge. Nel frattempo, il 20 gennaio, la Corte Suprema federale ha bocciato la richiesta dei gruppi abortisti di spostare la causa dalla Corte Suprema del Texas per affidarla a un giudice federale che, in questo modo, avrebbe ribaltato il divieto. Appena un mese prima, la Corte Suprema federale aveva respinto il ricorso del presidente Joe Biden contro la stessa legge texana.

Secondo Texas Right to Life, la tattica degli abortisti è molto chiara: convincere almeno un tribunale a bloccare la legge. «Dietro le manovre giudiziarie dell’industria dell’aborto, c’è un tentativo disperato di agire il prima possibile per fermare la legge», afferma Texas Right to Life in una dichiarazione ufficiale.

Più tempo rimarrà in vigore la legge pro-life texana, più numerosi saranno i bambini salvati dall’aborto. Al tempo stesso, molte cliniche per l’aborto potrebbero chiudere in Texas. I dati, del resto, inducono i pro-lifer all’ottimismo: l’Università del Texas di Austin rileva che, soltanto nel primo mese dall’entrata in vigore della legge, gli aborti siano più che dimezzati. Numeri ancora più impressionanti arrivano dalle cliniche abortiste, che lamentano addirittura un calo dell’80%. Se si pensa che, nel 2020, ultimo anno prima delle restrizioni, in Texas erano stati abortiti 54mila bambini, di cui l’85% dopo le sei settimane di gestazione, è verosimile pensare che nel Lone Star State il crollo degli aborti sarà verticale.

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