Uno studio originale, pubblicato il 31 gennaio 2022 su JAMA Pediatrics, l’autorevole mensile dell’American Medical Association, e rimbalzato da Axios, sottolinea un aspetto drammatico, legato all’epidemia da oppioidi che ha sconvolto gli Stati Uniti d’America: tra il 2015 e il 2019 sono morti di overdose 3.296 giovani di età compresa tra i 10 e i 19 anni.
Numeri spaventosi, ma purtroppo non nuovi. Ciò che infatti il periodico statunitense sottolinea è il milione e 250mila «Years of Life Lost», cioè gli anni di vita che in questo modo sono andati perduti. Ora, il calcolo viene effettuato base a un descrittore epidemiologico (YLL) che “pesa” i decessi, e la giovane età “pesa” molto.
La morte per droga è sempre un dramma, ma quando muore un giovane, muore il futuro di un uomo, di una famiglia, di un Paese: una famiglia non costruita, figli non nati, professioni mancate. Senza trascurare gli strascichi che lutti simili lasciano su chi resta. Incide, cioè, anche sul piano demografico e, a modo proprio, contribuisce all’inverno demografico che sta uccidendo l’Occidente e azzoppando il resto del mondo.
E se si amplia la fascia giungendo ai 24 anni, si arriva a una cifra di 21.689 morti con un’età media di 17,6 anni. La guerra del Vietnam (1965-1973) è costata la vita a 58.000 soldati statunitensi, numeri impressionanti che hanno lasciato sulla società statunitense un impatto indelebile: ebbene, l’impatto sulla società che questa nuova guerra genera può avere le stesse conseguenze.
Di tutto è complice l’arrivo sul mercato di farmaci antidolorifici oppiacei che creano dipendenza e un gran numero di decessi: 446.032 tra il 1999 e il 2018.
La storia è stata ben descritta nella serie televisiva Dopesick. Dichiarazione di dipendenza, che mette in luce i retroscena di questo dramma che ha sconvolto gli Stati Uniti, ma già nel 2007 lo specialista statunitense Carol J. Boyd e i suoi colleghi avevano studiato un campione di ragazzi, rilevando l’utilizzo nell’ultimo anno di farmaci antidolorifici oppioidi non a scopo medico.
Il dramma è cioè nell’aria da molti anni, semplicemente in attesa di diventare attualità nello studio di JAMA Pediatrics. Attualità tragica, come sempre trattando di droghe.
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