Last updated on Maggio 25th, 2021 at 03:06 am
La data che i cittadini di Miami, in Florida, hanno cerchiato in rosso sul calendario è il 12 aprile. Da lunedì, infatti, cadrà anche l’ultima restrizione anti-CoViD-19: l’addio al coprifuoco, attualmente in vigore dalla mezzanotte alle 6 del mattino in tutta la contea. In una città a vocazione turistica, celebre per i locali notturni, la notizia è attesa come una manna. Eppure a queste latitudini la presenza del virus non ha stravolto la quotidianità rispetto a prima. Le strade e le spiagge sono affollate, la gente è rilassata e i divertimenti non mancano.
Clima disteso
Lo racconta ad “iFamNews” Enza Michienzi, giornalista italiana che da dodici anni vive a Miami, fondatrice un anno fa e direttrice di Italia Report Usa, il principale giornale online degli italiani in Florida. «Abbiamo avuto delle chiusure la primavera scorsa, compreso il divieto di accedere in spiaggia e poi sono rimaste alcune restrizioni per i locali pubblici, che però nei mesi successivi sono state tolte», racconta. Il clima, tuttavia, è sempre stato disteso. Nessun drone è stato fatto volare per scovare famiglie intente a preparare una grigliata né si è diffusa la sindrome della delazione tra i cittadini. «Qui la contea di Miami ha imposto l’obbligo di mascherina, ma c’è stata molta elasticità, soprattutto all’aperto, non ho sentito di nessuno che sia stato multato o ripreso dalle forze dell’ordine perché non aveva coperto naso e bocca».
Espansione economica
Il “liberi tutti” è poi arrivato in settembre, quando il governatore della Florida, il Repubblicano Ron DeSantis, ha rimosso ogni restrizione per bar e ristoranti. Diversi osservatori, partigiani delle chiusure, avevano previsto una catastrofe di contagi, ma i dati oggi sembrano dare ragione a DeSantis. «Chiudere le persone a casa non è una soluzione, ma è un problema», commenta la Michienzi, «perché, oltre all’emergenza sanitaria, così si creano anche un’emergenza economica e una sociale». Quindi aggiunge: «La sola strategia per combattere il virus è attuare un piano vaccinale efficace. Qui si somministrano vaccini a tappeto e i casi stanno calando». La Florida ha avuto circa il 3% in più di casi di CoViD-19 pro capite rispetto alla media degli Stati Uniti, ma circa l’8% in meno di decessi. Lo Stato è inoltre oggi in piena espansione economica. «Non sarebbe potuto accadere se avessimo chiuso», spiega alla CNN il governatore DeSantis.
Virus politico
«Il CoViD-19, in Italia come negli Stati Uniti, è diventato motivo di scontro politico», spiega la Michienzi. «Detto in modo un po’ semplicistico, i governatori Repubblicani tendenzialmente hanno provato a riaprire per rilanciare l’economia, mentre i governatori Democratici, almeno fino alle elezioni presidenziali, hanno tenuto i cittadini sotto scacco con il terrore dei contagi e le chiusure». In realtà, aggiunge la giornalista italiana, «nello Stato di New York il governatore Democratico Andrew Cuomo continua a perseguire questa linea e, anziché dedicarsi a un piano di vaccinazione di massa, ha pensato bene in questo periodo di liberalizzare la cannabis per uso ricreativo».
Sì ai vaccini, no al passaporto vaccinale
Una campagna vaccinale seria e capillare è dunque lo strumento che DeSantis sta utilizzando per debellare il nuovo coronavirus. Può sembrare un paradosso, perché DeSantis è lo stesso che ha vietato l’obbligo di un “passaporto vaccinale”. «È del tutto inaccettabile che il governo o il settore privato impongano l’obbligo di mostrare la prova del vaccino semplicemente per partecipare alla società». E ancora qualche settimana fa, come riporta AgenziaNova, aveva aggiunto: «Dovremmo introdurre questi (passaporti vaccinali) e poi fare cosa, cedere tutte queste informazioni a qualche grande azienda?». La Michienzi spiega che «è stata fatta una campagna informativa, è bastato questo per far capire alla gente che il vaccino è l’unico modo per sconfiggere il CoViD-19».
Vaccino rapido
Vaccinarsi in Florida è semplice. «Il vaccino è gratuito, si può scegliere quale farsi somministrare ed è possibile riceverlo in moltissimi punti, dalle farmacie ai centri privati passando per i centri governativi. In questi ultimi non c’è bisogno della prenotazione, altrove basta una rapida richiesta online. E poi dal 5 aprile possono riceverlo anche i giovani dai 18 e, se accompagnati dai genitori, dai 16 anni». Giusto negli ultimi giorni, racconta ancora la giornalista italiana, si è creato qualche problema di approvvigionamento perché molte persone scelgono il monodose Johnson & Johnson.
Tamponi gratuiti
A proposito di Sanità negli Stati Uniti, la Michienzi ci tiene infine a fugare un’altra convinzione diffusa in Italia. «I tamponi sono sempre stati gratuiti. Non solo, qui a Miami sono state organizzate squadre di sanitari che andavano a visitare e a fare il tampone a domicilio alle persone dei quartieri più poveri».
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