In un articolo pubblicato il 10 gennaio dal quotidiano statunitense USA Today si dice che per alcuni ricercatori la pedofilia srebbe un tema parecchio frainteso e che la nostra società dovrebbe mostrarsi più accogliente verso le attrazione di tipo pedofile, che per chi le prova sarebbero naturali e inevitabili.
«Ci sono molestatori di bambini e ci sono pedofili. Se si pensa ai diagrammi di Venn, la sovrapposizione è abbondante», dice a USA Today Anna Salter, psicologa ed esperta di reati sessuali. «C’è chi è attratto sessualmente dai bambini«» e «c’è chi molesta i bambini senza essere pedofilo». I ricercatori stanno cioè cercando di distinguere tra chi prova questi impulsi grotteschi e chi invece agisce.
«L’evidenza suggerisce che la cosa è innata. È neurologica», dice al quotidiano statunitense James Cantor, psicologo clinico e ricercatore in ambito seuuologico.
USA Today ha rilanciato il proprio articolo su Twitter martedì mattina, ma poi ha subito cancellato il post sostenendo che il thread «non includeva tutte le informazioni» necessarie. Il thread e la sua rapida cancellazione hanno però attirato comunque la protesta di importanti figure del mondo conservatore attivo sui social media.
Il figlio dell’ex presidente Donald J. Trump, ovvero Donald Trump Jr., ha infatti twittato: «Per me (e probabilmente per chiunque abbia visto) questo non è altro che il primo passo per cercare di normalizzare questi comportamenti».
Curtis Houck, direttore di NewsBusters, ha detto: «Ecco come i media progressisti celebrano e cercano di normalizzare la pedofilia».
Proprio così. Esattamente come è accaduto all’inizio del movimento per i “diritti” gay, accettare queste pulsioni sbagliati come “naturali” è solo un piano inclinato che può portare a conseguenze disastrose per la società intera.
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