Il popolo della Vita italiano cresce, si unisce e si evolve nelle sue iniziative. Il 21 maggio 2022 prenderà forma a Roma la manifestazione «Scegliamo la Vita», un grande raduno in forma di corteo per le vie di Roma. Pochi e chiari obiettivi: contrastare la cultura dello scarto e accogliere tutte le vite, a partire da quelle più fragili; combattere l’inverno demografico; aiutare le giovani famiglie a far spazio alla vita in tutte le sue forme.
L’iniziativa è stata presentata stamattina a Roma, presso l’Associazione Stampa Estera, alla presenza dei due portavoce dell’evento: il neurochirurgo Massimo Gandolfini, presidente del Family Day, e Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia onlus.
Reagire alla piaga della «denatalità»
«In realtà non si dovrebbe nemmeno parlare di “scegliere la vita”», dal momento in cui la vita è «il bene fondamentale da tutelare ed è il diritto fondamentale di ogni essere umano», puntualizza Gandolfini durante la conferenza stampa. In un momento in cui la vita di tanti innocenti è minacciata dal conflitto russo-ucraino, il leader del Family Day sottolinea che «di fronte alla guerra si è tutti perdenti».
La dignità della vita è dunque universale e, come riconosciuto dal preambolo della Dichiarazione Universale del Diritti dell’Uomo, essa è riferita «a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo».
Gandolfini cita dunque i ripetuti richiami di papa Francesco contro la «cultura dello scarto», riaffermando l’«assoluta convinzione» che «una persona malata o disabile con mille problemi non per questo è meno persona e non per questo ha minore dignità di chi è sano e di chi è in grado di badare a se stesso». La manifestazione «Scegliamo la Vita», dunque, vuole essere un vero «inno alla vita, che comincia col concepimento e termina con la morte naturale».
Un punto nevralgico dell’iniziativa sarà la denuncia della «strage degli innocenti» che si perpetra in Italia dalla legalizzazione dell’aborto (1978): «fa male al cuore», dice Gandolfini, pensare ai «6 milioni di cittadini» cui è stato impedito di nascere in 44 anni, che ha prodotto, tra le altre conseguenze, «la piaga della denatalità».
«Vogliamo dare voce a quel “popolo della vita” che non trova mai spazio nei mass-media ufficiali del nostro Paese e che non si rassegna a vedere così brutalmente negata la vita innocente. Il 21 maggio sarà una bellissima giornata di speranza e allegria, un vero canto alla vita senza rancori, giudizi e recriminazioni, ma con una grande voglia di celebrare la bellezza della vita, della maternità e paternità», aggiunge Gandolfini.
Sposarsi e fari figli? Conviene!
Da parte sua, Maria Rachele Ruiu ricorda che difendere e promuovere la vita equivale a difendere e promuovere la famiglia. Proprio oggi che «stiamo vivendo un periodo difficile anche dal punto di vita economico», la famiglia è più che mai un «ammortizzatore sociale». Anche per quello, ai giovani «conviene sposarsi» e «scommettere sulla vita».
La manifestazione del 21 maggio, sarà dunque un momento di festa, con «testimonianze di famiglie, bambini e ragazzi che manifestano con gioia la pienezza di ogni vita umana, specie quelle fragili, che sono vittime della cultura dello scarto».
«Con questa manifestazione vogliamo scuotere le coscienze da questa oscura ombra di pessimismo esistenziale, lanciando una sfida al Paese: Scegliamo la Vita! Scegliamo la vita in Parlamento, sui media, nell’economia, nella giustizia, nella sanità, nell’istruzione, nei servizi sociali, nel sistema fiscale e nelle scuole», conclude la Ruiu.
Già 90 adesioni
Aderiscono alla manifestazione primaverile romana 90 enti e associazioni da tutta Italia. È possibile aderire a «Scegliamo la Vita», inviando un’e-mail a: [email protected].
Tra i soggetti che ha già hanno aderito alla manifestazione, figurano: Ai.Bi. – Associazione Amici dei Bambini, Alleanza Cattolica, Associazione Medici Cattolici Italiani, Associazione Meter onlus, Associazione Ginecologi e Ostetrici Cattolici, Centro Studi Rosario Livatino, Giuristi per la Vita, Steadfast onlus.
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