Nel 2014, con il Life Partnership Act, il Sabor, cioè il parlamento croato, ha dichiarato la legittimità delle unioni civili fra persone omosessuali. Tale normativa ha equiparato le coppie same sex a quelle eterosessuali in ogni aspetto, fuorché per quanto riguarda l’adozione.
Oggi anche questo limite è stato superato, come spesso accade ed evidentemente non solo in Italia a colpi di sentenze.
L’Alta Corte amministrativa della Croazia, infatti, ha respinto le argomentazioni contrarie avanzate dal ministero per la Famiglia e ha concesso a una coppia di Zagabria composta da due uomini di essere iscritta nel registro degli aspiranti genitori adottivi.
Mladen Kožić e Ivo Šegota, questi i nomi dei due uomini, hanno sostenuto una lunga «battaglia legale» e infine l’Alta Corte ha definito discriminatoria l’impossibilità ad adottare per le persone omosessuali, appellandosi alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e alle sentenze collegate, che ritengono illegali le distinzioni in base all’orientamento sessuale, anche in ambito del diritto familiare.
In precedenza, in ogni caso, le persone omosessuali non in coppia potevano già adottare un minore.
Commenti su questo articolo