Divenuta ormai tradizionale in molti Paesi del mondo, la Festa della mamma si celebra in Italia la seconda domenica di maggio. Cade quest’anno il giorno 8, come era stato stabilito inizialmente quale data fissa negli anni 1950, dapprima con un evento in collaborazione con l’Ente Fiera del Fiore e della Pianta Ornamentale di Bordighera, in Liguria, e poi con una legge del Senato proposta dal senatore Raul Zaccari, che di Bordighera era sindaco.
Forse l’8 di maggio è stato scelto perché è il giorno in cui è celebrato il culto della Beata Vergine del Rosario di Pompei, o più semplicemente della Madonna di Pompei, e perché maggio è tradizionalmente il mese mariano per eccellenza, dedicato alle Madre di tutti e di tutte le madri.
Oggi l’evento fatica a ritrovare tale aspetto religioso, si è ridotto come altre tradizioni e altre feste a una ricorrenza commerciale, cioccolatini, fiori, magari un profumo nuovo o un ciondolino per il braccialetto.
Eppure, mai come in questi tempi la maternità è ignorata, o maltrattata, o messa in dubbio. Mai come ora le madri sono giudicate impietosamente, se lavorano oppure no, se scelgono la famiglia oppure no, se hanno un solo figlio oppure no, se allattano oppure no, insomma, qualunque cosa facciano. Mai come ora essere madre, addirittura, è valutato solo come una possibilità fra tante e la cultura di morte filo-abortista spadroneggia ovunque e influenza le giovani generazioni, incoraggiandole a essere sempre più egoiste e meno aperte alla vita. Mai come ora servirebbe davvero una protezione certa per le madri e per i loro figli.
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