«Nostradomus». Il solstizio d’estate e la notte di san Giovanni

La bellezza della famiglia attraverso storie, apologhi, aneddoti e spunti raccolti oggi per seminare un domani migliore

Image from Pixabay

Le alte temperature registrate in Italia nell’ultimo periodo non lasciano spazio a dubbi: l’estate è arrivata e tutti se ne sono accorti. Dal punto di vista astronomico, però, mancano ancora un paio di giorni al principio della nuova stagione, che per la precisione inizierà nell’emisfero boreale martedì 21 giugno, alle 11.13 ora italiana.

È allora che cadrà il solstizio d’estate, quando nel suo moto apparente il Sole raggiunge lo Zenit, il punto più elevato nel Cielo, e i suoi raggi colpiscono perpendicolarmente il Tropico del Cancro dando origine al giorno più lungo dell’anno, con il maggior numero di ore di luce.

Dopo il risveglio primaverile della natura, inizia ora il periodo della sua piena maturità e fecondità. Per questo motivo fin dall’antichità al solstizio d’estate sono stati connessi rituali e tradizioni speciali, legati come sempre al ciclo delle stagioni e dei raccolti, alcuni dei quali si sono tramandati fino a oggi.

È il caso, per esempio, della celebrazione di Midsommar, la festa di mezza estate dei Paesi scandinavi, in Svezia soprattutto, ancora molto sentita. Un’usanza diffusa in vari Paesi europei, in Austria, in Spagna, ma anche in Italia per esempio nel beneventano, è quella dell’accensione durante la notte di fuochi e falò, auspicio di sole pieno e bel tempo per tutta la stagione. Nel Regno Unito sono migliaia le persone che si radunano a Stonehenge, ormai dai più identificato come un antichissimo osservatorio astronomico, per assistere all’alba allo spettacolo della luce del Sole che attraversa il portale di pietra e va a posarsi sulla heel stone, il masso-altare posto al centro del sito megalitico.

Collegata al giorno del solstizio è anche l’usanza dell’acqua di san Giovanni. Il 24 giugno ricorre la festa di san Giovanni Battista, sei mesi esatti prima della celebrazione della nascita di Gesù, il 24 dicembre. Pure in questo caso la tradizione prevede l’accensione di fuochi e nella notte fra il 23 e il 24 giugno anche la preparazione di un’acqua speciale, ottenuta lasciando in immersione erbe e fiori spontanei sino al mattino, e che secondo la leggenda sarebbe dotata di virtù protettive e curative della salute, specie della pelle del viso. Il richiamo sarebbe, naturalmente, ad antichi rituali di purificazione e al Battesimo cristiano.

Exit mobile version