• I più recenti
  • Tutto
«Non si possono abbandonare e far morire depressi e disabili»

«Non si possono abbandonare e far morire depressi e disabili»

16/03/2022
https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

J.D. Vance critica il disprezzo dell’Europa per i difensori della vita e della libertà religiosa alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

20/02/2025
L’interruzione del contratto per il marcatore “Genere X” fa risparmiare oltre 1 milione di dollari ai contribuenti.

L’interruzione del contratto per il marcatore “Genere X” fa risparmiare oltre 1 milione di dollari ai contribuenti.

08/02/2025
Il caso dell’informatore Eithan Haim è stato archiviato dal Dipartimento di Giustizia di Trump.

Il caso dell’informatore Eithan Haim è stato archiviato dal Dipartimento di Giustizia di Trump.

28/01/2025
Il presidente Donald Trump firma decine di ordini esecutivi nel giorno dell’insediamento.

Il presidente Donald Trump firma decine di ordini esecutivi nel giorno dell’insediamento.

22/01/2025
Il Presidente Biden viene ridicolizzato per aver affermato che l’Emendamento per la parità dei diritti è stato ratificato.

Il Presidente Biden viene ridicolizzato per aver affermato che l’Emendamento per la parità dei diritti è stato ratificato.

20/01/2025
La Corte Suprema del Brasile sostiene i simboli cristiani negli edifici pubblici

La Corte Suprema del Brasile sostiene i simboli cristiani negli edifici pubblici

16/01/2025
Il deputato Mark Harris sfida la campagna dell’ACLU contro il voto di Trump sulle deportazioni

Il deputato Mark Harris sfida la campagna dell’ACLU contro il voto di Trump sulle deportazioni

15/01/2025
Gli incendi nel sud-ovest della California scatenano critiche alla leadership democratica

Gli incendi nel sud-ovest della California scatenano critiche alla leadership democratica

10/01/2025
Le revisioni di McDonald’s alle linee guida sulla diversità sono il segnale di una spinta aziendale contro le politiche di woke

Le revisioni di McDonald’s alle linee guida sulla diversità sono il segnale di una spinta aziendale contro le politiche di woke

10/01/2025
La Corte Suprema degli Stati Uniti ascolterà l’appello del gruppo pro-vita contro la legge dell’Illinois che limita la consulenza nei pressi delle cliniche abortive.

La Corte Suprema degli Stati Uniti ascolterà l’appello del gruppo pro-vita contro la legge dell’Illinois che limita la consulenza nei pressi delle cliniche abortive.

10/01/2025
  • Chi siamo
  • Contatti

NEWSLETTER

  • NEWSLETTER
12/05/2025
  • Login
  • Registrati
No Result
View All Result
  • Italiano
    • English
    • Español
    • Français
    • Deutsch
    • Polski
    • српски
    • Русский
    • Hrvatski

Navigation Button Donate

  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
No Result
View All Result
International Family News Network (IFN)
No Result
View All Result

«Non si possono abbandonare e far morire depressi e disabili»

Lettera ai senatori e deputati in merito al disegno di legge sulla morte volontaria medicalmente assistita

iFamNews Italia di iFamNews Italia
16/03/2022
in Breaking News, In evidenza, Politica, Vita
260
Reading Time: 5 mins read
0
«Non si possono abbandonare e far morire depressi e disabili»
Share on FacebookShare on WhatsAppShare on TelegramShare on TwitterShare on WeChat

Chi vuole ottenere l’esito referendario bocciato dalla corte? Chi vuole ottenere per via legislativa ciò che per via referendaria è stato già dichiarato contro la Costituzione? Sono questi gli interrogativi che si pongono i firmatari della Lettera ai Senatori e Deputati in merito al disegno di legge su morte volontaria medicalmente assistita, presentata oggi in una conferenza stampa nella Camera dei deputati e che accompagna «55 proposte come concreto supporto a un dialogo sulle questioni ritenute prioritarie». Anche «iFamNews» aderisce convintamente e fattivamente a questo appello.

Di seguito, il testo integrale della lettera.

On.li Senatori,

On.li Deputati,

lo scorso 9 marzo 2022 presso l’Aula Magna della Pontificia Università dell’Angelicum in Roma oltre settanta associazioni no profit hanno elaborato una Pubblica Agenda, significativamente denominata “Ditelo SUI TETTI (Mt. 10,27)”, come contributo a un dialogo per un giudizio sulle questioni all’esame dei decisori ritenute prioritarie, declinando specifiche proposte allo scopo di favorire norme che tutelino e valorizzino uno sguardo integrale sull’uomo e non incrementino la cultura dello scarto dei soggetti più fragili.

La prima versione di tale Pubblica Agenda è al link: https://www.suitetti.org/agenda/.

Al relativo sito si può accedere agli interventi di esplicazione dell’iniziativa, che verrà aggiornata continuativamente, nonché, e fra l’altro, alla magistrale lezione di S.E.R., Cardinale Pietro Parolin, che ci è apparsa particolarmente illuminante anche sotto il profilo della prospettiva cui può mirare ogni impegno per lo sviluppo umano.

La relazione del Segretario di Stato di Sua Santità è accessibile qui.

L’auspicata dinamica di un confronto franco sulle ragioni antropologiche che, in ogni caso, giustificano le scelte circa le norme di legge regolatrici di una comunità civile ci induce a chiedere a ciascuno di Voi di riaprire un dialogo nel merito di quanto deliberato dalla Camera dei deputati in materia di morte volontaria medicalmente assistita il 10 marzo scorso (AC 2 e altri), divenuto ora il disegno di legge del Senato n. 2553.

Non è questa la sede per entrare nel merito di quanto osservato dalle associazioni sul testo in oggetto, che viene sinteticamente riportato nell’Agenda allegata ed è stato illustrato all’Angelicum dal prof. Filppo Boscia, presidente dell’Associazione Medici Cattolici Italiani.

Piuttosto e in ogni caso, il livello irrinunciabile su cui appare necessario riaprire una discussione nel Paese su un tema destinato a incidere profondamente nella mentalità corrente – e persino nello sguardo con cui ognuno di noi si rivolgerà a chi è nella difficoltà – è quello che si riferisce (almeno) ai parametri costituzionali, che dovrebbero, per tutti, rappresentare il presupposto su cui orientare le scelte normative.

Invece, l’iter della proposta di legge sul fine-vita appare, allo stato, caratterizzato da un progressivo smarcamento da tali riferimenti costituzionali.

Ci permettiamo, qui, solo tre cenni esemplificativi di detta parabola e della necessità della sua inversione.

Dall’inizio del percorso legislativo, il testo unificato sul quale le Commissioni II e XII della Camera avevano avviato l’iter aveva palesemente sottovalutato il senso che la Corte costituzionale, con la sentenza n. 242/2019, ha attribuito alle cure palliative, definite non solo diritti essenziali della persona, ma persino pre-requisito di ogni ipotizzato percorso di morte medicalmente assistita. Ma che si tratti ancora di veri e propri “diritti negati” è stato accertato con la unanime relazione del 10 aprile 2019 della apposita indagine approvata dalla stessa XII Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati.

Durante il percorso istruttorio nelle Commissioni, poi, è stato modificato lo stesso art. 1 della pdl AC 2 e abbinati, ampliando di molto il perimetro descritto dalla Corte costituzionale nella citata sentenza n. 242/2019, prescindendo dallo “stato terminale” e ipotizzando persino che la morte possa essere chiesta al Servizio Sanitario Nazionale anche in presenza di una semplice “condizione clinica irreversibile”. Il che comporta anche il riferimento a una disabilità o a una non autosufficienza correlata a patologie croniche o semplicemente all’età. Così, la procurata morte -per mutuare espressioni dalla recentissima sentenza della Corte n. 50/2022, “potendo connettersi anche a situazioni di disagio di natura del tutto diversa” da quelle inerenti a una fase terminale, possono consistere in meri stati afflittivi cronici, depressioni, menomazioni anche lievi, con le quali ben si può e si deve essere incoraggiati a convivere.

Il voto dell’aula di Montecitorio, infine, ha reso molto facile l’accesso all’eutanasia modificando l’art. 3, comma 2 e ha addirittura inserito, all’art. 11, comma 2, le relative prestazioni sanitarie nell’ambito dei LEA, che, unitamente alle specifiche modalità di ricorso al Giudice di cui all’art. 5, comma 8, sovvertono la sentenza n. 242/2019 della Corte nel punto in cui, invece, aveva negato l’esistenza di un “diritto” a ottenere la morte in una struttura sanitaria, perché aveva escluso di voler creare un «obbligo di procedere in capo ai medici»1 (Cfr. Alberto Gambino, Agenzia SIR, 13 dicembre 2021). Non solo. Ancora il voto finale del 10 marzo 2022, emendando l’art. 5, comma 2, del testo istruito nelle Commissioni, ha espressamente escluso rilevanza a quelle “condizioni sociali e familiari”, che potrebbero e dovrebbero, invece, essere le leve di compagnia da incoraggiare massimamente per ritrovare una speranza di vita nelle situazioni difficili.

Eppure, solo qualche giorno prima veniva depositata la sentenza della Consulta n. 50, che, fra l’altro, ammoniva sulla impraticabilità di “una disciplina delle scelte di fine vita che, «in nome di una concezione astratta dell’autonomia individuale», ignori «le condizioni concrete di disagio o di abbandono nelle quali, spesso, simili decisioni vengono concepite» (ordinanza n. 207 del 2018)”. Infatti, la Corte costituzionale, dopo aver “ribadito il «cardinale rilievo del valore della vita»” ha evidenziato la necessità di “proteggere [lo stesso] diritto alla vita, soprattutto – ma occorre aggiungere: non soltanto – delle persone più deboli e vulnerabili, in confronto a scelte estreme e irreparabili”.

Aver, invece, aperto le porte degli ospedali italiani (quelli che dovrebbero servire al “recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali”, come recita l’art. 1 della legge n. 833/78) per attuare scelte di morte persino di persone ad esempio colpite dalla depressione o dalla disabilità elude quel “quadro costituzionale, che guarda alla persona umana come a un valore in sé, e non come a un semplice mezzo per il soddisfacimento di interessi collettivi” (ancora sentenza Consulta 50/22).

Può forse accettarsi che, a pochi giorni dall’udienza del 15 febbraio 2022, si proceda surrettiziamente per ottenere per via legislativa ciò la Corte costituzionale ha escluso per via referendaria?

Siamo certi che dai prossimi giorni si potrà riaprire un dialogo sulla base di valori e vincoli antropologici della Costituzione, che -ne siamo sicuri- tutti i parlamentari intendono -e comunque devono- pienamente attuare.

A nome dei promotori della Pubblica Agenda, porgiamo un saluto cordiale.

Tags: Eutanasia
iFamNews Italia

iFamNews Italia

Articoli pubblicati dalla redazione italiana di iFamNews.

Commenti su questo articolo

I più letti


    IFN – International Family News Network

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.

    Link diretti

    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy

    Seguici

    Welcome Back!

    Login to your account below

    Forgotten Password? ISCRIVITI

    Create New Account!

    Fill the forms below to register

    All fields are required. Log In

    Retrieve your password

    Please enter your username or email address to reset your password.

    Log In
    Newsletter
    No Result
    View All Result
    • Home
    • Editoriali
    • Vita
    • Famiglia
    • Cultura
    • Politica
    • Spettacoli
    • Scienza
    • Petizioni
    • NEWSLETTER
    • Dona ora

    • en English
    • it Italiano
    • es Español
    • fr Français
    • de Deutsch
    • pl Polski
    • sr српски
    • ru Русский
    • hr Hrvatski
    • Login
    • ISCRIVITI

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.