«iFamNews» s’inginocchia davanti alle vittime delle foibe

Commemorare i morti della bestialità comunista è gridare sì alla vita e all’intelligenza, tesoro che ogni famiglia deve coltivare

Foibe

Oggi è il Giorno del ricordo. Il giorno in cui si commemora una fattispecie orribile dei crimini orribili commessi dall’ideologia e dall’ideocrazia più disumana del mondo, quella che caratterizza il “secolo lungo”, poiché iniziato con il giacobinismo eugenista e genocida nel 1789 e, basta guardare alla Cina degli orrori quotidiani, ancora non terminato.

Si tratta del crimine orribile delle foibe, fattispecie dei crimini orribili del comunismo, che ha mietuto decine di milioni di vittime come mai prima e che ancora, appunto, imperversa sopprimendo e torturando.

Mai vi è stata nella storia catastrofe umana per mano umana maggiore di questa. E la sua radice, giacobina e genocida, è la medesima che ha prodotto pure il male speculare del nazionalsocialismo, ennesima fattispecie della malapianta del socialismo reale.

Ricordare oggi gli orrori delle foibe, che certuni ancora negano o pensano non meno colpevolmente di ridimensionare, commemorandone le vittime innocenti uccise dall’odio bestiale rosso, che qualcuno vorrebbe seppellire ancora una volta nel silenzio, significa gridare sì alla vita con quanto fiato si abbia in gola, mentre tutt’attorno tramano orridamente le ombre di morte, dall’aborto all’eutanasia, e urlare a squarciagola sì all’intelligenza, che in ogni famiglia deve coltivarsi come il bene più prezioso da tramandare, un vero tesoro.

Per questo «iFamNew» oggi si inginocchia orante davanti alle vittime infoibate dalla bestialità comunista.

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