Last updated on Febbraio 17th, 2020 at 04:19 am
Uomo o donna? Eterosessuale o omosessuale? Distinzioni antiche e discriminanti, almeno per la Spagna, che ha riconosciuto 37 identità di genere e 10 orientamenti sessuali. Un passaggio normativo che non si limita a imporre un cambiamento linguistico, ma legifera su scuola, aziende e salute.
Partiamo dall’identità di genere, oggi non più definita «identità sessuale» perché, secondo la teoria del gender, la componente biologica va staccata nettamente dall’identità di genere. Per comprendere meglio il pensiero che sta alla base della teoria basta una veloce ricerca su Internet e, tra i siti più cliccati, il filo rosso sull’argomento è questa frase: «L’identità di genere non deriva necessariamente da quella biologica della persona» o ancora «L’identità di genere può essere correlata al sesso assegnato alla nascita o può differire da essa». La teoria del gender, dunque, che da Wikipedia è definita «termine ombrello usato come parola d’ordine d’opposizione ai movimenti femministi e LGBT e alle lotte, rivendicazioni, saperi e teorie che tali movimenti hanno elaborato e prodotto», si è diffusa prima nel mondo dell’informazione e della comunicazione, per poi arrivare alla politica e alle istituzioni.
È la trasformazione interna alla comunicazione che impone poi l’agenda politica, basti pensare a Facebook che ora consente durante l’iscrizione di scegliere fra 58 identità di genere. In questo caso furono gli Stati Uniti nel 2014 a fare da apripista. Cosa si intende con scelta dell’identità? Se ci si identifica con il sesso biologico si può cliccare su cisgender. Bigender è la persona che alterna l’identificazione maschile a quella femminile. Da non confondere con bisessuale, che è invece chi prova attrazione sia per persone di sesso maschile che di sesso femminile. In sostanza, un uomo può essere cisgender bisessuale, ma può anche essere bigender bisessuale, ovvero sentirsi a volte donna e provare attrazione sia per uomini che per donne. Il discorso si complica con il termine pangender, definito da Wikipedia come «un genere non-binario dove la persona si identifica in più di un genere. Una persona pangender può considerarsi membro di ogni genere».
Questioni stilistiche interne alla comunità LGBT? Ciò che sta avvenendo in Spagna racconta una situazione molto diversa. L’Andalusia è stata tra le prime province a introdurre una normativa dal titolo Legge per garantire i diritti, la parità di trattamento e la non discriminazione delle persone LGBTI e delle loro famiglie in Andalusia. In questa legge vi sono indicazioni chiare sulle scuole, invitate a proporre agli studenti corsi contro la discriminazione di genere, sui mass media, che devono approvare nuovi codici di autoregolamentazione per il rispetto dell’identità di genere, sui farmaci blocca-pubertà, per i quali viene introdotto un diritto di accesso per bambini e adolescenti che non si riconoscano nel loro sesso biologico.
Una normativa che si sta estendendo in tutta la Spagna e che prevede anche sanzioni: chi non riconosce le identità di genere, chi discrimina le persone non-binarie e chi non applica la nuova normativa è soggetto a sanzioni che partono da 6mila euro, per violazioni leggere, fino a 120mila euro, per inadempienze gravi e ripetute.
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