Last updated on Dicembre 15th, 2020 at 09:39 am
Strane cose accadono sul web. Sabato abbiamo lanciato una campagna per dire grazie al governo della Polonia e al governo dell’Ungheria che non ci stanno a sdraiarsi come zerbini per farsi calpestare da chi, a Bruxelles, usando meccanismi di democrazia perversa, censura e inibisce ogni e qualunque dissenso, e da sabato quella nostra campagna è in panne. Qualcosa non funziona, e il numero grande di sottoscrizioni alla nostra iniziativa che da sabato stanno arrivando (lo so attraverso l’alto numero di messaggi di testo e di telefonate che da sabato sto ricevendo personalmente, assieme alle lamentele giustificatissime dei lettori) non viene registrato dal sistema.
Colpa nostra, che non siamo riusciti a far funzionare adeguatamente il sistema. Oppure colpa di qualcun altro che ha trovato il modo di metterci i bastoni fra le ruote.
Una certa esperienza nel gestire i nostri sistemi informatici l’abbiamo sviluppata da tempo a livello internazionale, quindi l’errore umano, da parte nostra, appare poco probabile. Al contempo sappiamo bene che l’errore umano cova sempre dietro l’angolo, pronto a colpire nel momento meno atteso, soprattutto quando ci si fida troppo di se stessi colti da momenti di hybris per la propria pretesa superiorità, come Gandalf davanti al Balrog di Moria.
Epperò stiamo da giorni ricevendo segnali informatici un po’ particolari. Altri nostri strumenti web non funzionano come dovrebbero. Messaggi che sembrano essere allarmi di cattivo funzionamento, come il salvavita dell’impianto elettrico di casa, ma che a una disamina più accurata potrebbero però pure rivelarsi, come in Alien, sfide e minacce.
Forse è solo un caso, ma io al caso ho imparato a non credere, soprattutto quando la casistica è elevata. Dunque su questo caso non pronuncio ancora la parola «fine» per mancanza di informazioni esaustive.
Rilevo però che la nostra campagna resta al palo.
Assicuro pure che, non appena riusciremo a rimetterla in corsa, risolvendo il problema del blocco quale che ne sia la causa, tornerò a bussare alle vostre porte virtuali, tornando a chiedervi di dire, assieme a me, assieme a noi, grazie ai governi di Polonia e di Ungheria per la loro grande testimonianza: un’altra Europa a misura di persona, di famiglia e di libertà, e non d’ideologia, è possibile. Non cambiate canale.
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