L’azienda australiana di abbigliamento da surf Rip Curl è stata criticata per aver messo in evidenza un surfista transgender in una campagna che mostra il surf femminile. L’atleta, Sasha Lowerson, è stata protagonista della campagna del marchio “Meet The Local Heroes of Western Australia”. Questa mossa ha attirato l’attenzione, dato che il marchio ha interrotto la sua associazione con la famosa surfista Bethany Hamilton l’anno scorso, a quanto pare a causa della sua opposizione alle donne transgender che gareggiano negli sport femminili.
Rip Curl ha subito il contraccolpo di coloro che sostengono che non dovrebbe gareggiare a fianco di atleti nati come donne. Diversi detrattori hanno citato la solidarietà con Hamilton e hanno sollevato preoccupazioni sullo sport femminile, con alcuni che hanno suggerito un campionato separato per le atlete transgender.
La controversia di Rip Curl non è singolare. Anche i marchi di costumi da bagno Moana Bikini e Seafolly hanno affrontato il contraccolpo per le campagne con atleti transgender.
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