«Oltre 7,6 milioni di dollari, ovvero l’11% del totale del budget annuale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità destinato al Programma per la Riproduzione umana, viene usato per il cosiddetto e fantomatico “aborto sicuro”, mentre un altro 8%, quasi 6 milioni di dollari, sono stanziati per la pianificazione familiare e la contraccezione. Sono i dati choc del documento 2022-2023 del Programma sulla Riproduzione Umana dell’Oms. Dati drammatici forniti dalla stessa Organizzazione parlano di oltre 56 milioni di aborti all’anno in tutto il mondo. Un vergogna planetaria se pensiamo che lo scopo principale dell’Oms è quello di «portare tutti i popoli al più alto grado possibile di salute». L’aborto, invece, non è mai “sicuro” non solo perché può avere conseguenze gravi per la salute psico-fisica delle donne, anche a lungo termine, ma anche e soprattutto perché ogni aborto comporta l’uccisione di un essere umano innocente nel grembo materno. Nonostante ciò il 19% del budget dell’Oms destinato a questo Programma, quindi oltre 13 milioni di dollari ogni anno, viene impiegato per non far nascere bambini, mentre solo il 15% è stanziato per la salute materna e perinatale. Quale salute e benessere c’è nell’uccidere milioni di vite innocenti? Che tipo di medicina è quella che persegue la morte anziché la vita? E’ vergognoso che il più alto ente sanitario mondiale finanzi con così tanti soldi l’eliminazione dei bambini anziché stare accanto alle donne troppo spesso lasciate sole e indifese davanti a gravidanze difficili o indesiderate». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.
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