Last updated on aprile 17th, 2020 at 04:47 am
Il governo canadese e di minoranza guidato da Justin Trudeau utilizza i fondi, autorizzati dal parlamento per combattere il CoViD-19, per finanziare i «diritti riproduttivi», cioè l’aborto nel mondo. In marzo il primo ministro aveva promesso di donare almeno 50 milioni di dollari canadesi per «aiutare i Paesi sottosviluppati durante la pandemia»; adesso invece moltiplica gli sforzi e promette altri 109,5 milioni per obiettivi vari tra cui la soppressione della vita umana innocente.
Karina Gould, ministro canadese per lo Sviluppo internazionale, ne ha annunciato i dettagli, a fronte del fatto che le donne e i bambini di quei territori più svantaggiati subiranno probabilmente l’impatto pandemico più forte. «Il virus CoViD-19 non conosce confini», dice la Gould. «Per il mondo è un campanello d’allarme, una occasione per dimostrare solidarietà e lavorare assieme. Se mai ci dovesse essere un tempo in cui Paesi e governi si debbono sostenere a vicenda e investire nella salute a livello globale, quel momento è adesso».
Tutto molto commovente, ma in quello stesso comunicato grondante bontà è sepolto un paragrafo in cui si spiega che, tra l’altro, verranno finanziati gli aborti.
«L’investimento mira anche a garantire che i partner internazionali del Canada possano mantenere i propri servizi alle popolazioni vulnerabili là dove possibile, incluso il supporto per la salute e per i diritti sessuali e riproduttivi», continua il comunicato, precisando che «l’investimento fatto dal Canada in questi programmi è in linea con l’approccio internazionale femminista e assistenziale che il Paese ha […] in particolare per le donne e per i bambini che sono già tra i cittadini più poveri e vulnerabili del mondo».
La vita mi ha insegnato ad annusare l’ipocrisia, ma mai mi sono imbattuto in affermazioni tanto sfacciate e irrazionali. Non c’è niente di femminista nell’aborto. Le stesse femministe lo considerano un fallimento. Le bugie e le follie dei promotori dell’aborto, siano esse Organizzazioni non governative, governi o vere e proprie imprese, stano davvero superando ogni limite.
Dare oltre 150 milioni di dollari per alleviare la sofferenza di una pandemia globale è senza dubbio un grande gesto di generosità. Ma usare quei soldi per promuovere e per sostenere l’aborto internazionale significa solo una cosa: sfruttare la tragedia della pandemia per aggiungerne ed esportarne un’altra. Una mossa realmente delinquenziale.
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