È giunta l’ora che i governi di tutto il mondo si uniscano e affrontino problemi globali come il cambiamento climatico, il commercio e le crisi economiche senza ostacoli e senza ritardi. Lo ha ribadito, ancora una volta, la settimana scorsa, Klaus Schwab, fondatore e presidente del World Economic Forum (WEF), durante il discorso programmatico pronunciato all’apertura del Summit sul governo mondiale a Dubai (29-30 marzo 2022).
Secondo Schwab, tutto nel mondo potrà funzionare meglio solo a patto che si avvi una cooperazione tra governi a più livelli. Il fondatore del WEF affermato infatti che la «quarta rivoluzione industriale» è ormai giunta, e che si annuncia come un processo irreversibile.
«L’impatto della Quarta Rivoluzione Industriale accelera il cambiamento globale in maniera molto più completa e rapida rispetto alle precedenti rivoluzioni industriali», sostiene Schwab. «Nonostante tutte le sfide, dobbiamo sostenere la responsabilità che abbiamo nei confronti delle prossime generazioni attraverso collaborazioni a livello nazionale e globale».
Una delle sfide è il superamento del «danno causato alle nostre economie e alle nostre società dal CoVid-19», ma ci sono in ballo anche le «ripercussioni di un pericoloso scontro tra le principali potenze globali», aggiunge il fondatore del WEF.
Il mantra del cambiamento climatico
I mutamenti epocali imminenti coinvolgeranno cibo, energia e qualunque tipo di risorsa. «In tempi di crisi, il ruolo dei governi è più importante e più rilevante che mai», sottolinea il leader globalista. La collaborazione dei governi si rende allora a maggior ragione necessaria nella sfida posta dal «cambiamento climatico».
Schwab è notoramente fra chi ha accolto la pandemia di CoVid-19 come l’occasione per progettare una «nuova normalità». Proprio nel pieno della pandemia, il fondatore del WEF aveva infatti dato alle stampe The Great Reset, il suo manifesto programmatico.
«Molti di noi si stanno chiedendo quando le cose torneranno alla normalità. In sintesi, la risposta è mai. Niente tornerà mai all’“errato” senso di normalità che prevaleva prima della crisi, perché la pandemia di coronavirus segna un punto di svolta fondamentale nella nostra traiettoria globale», scrive Schwab in quel libro famoso. Ma in cosa consista la «nuova normalità» resta sempre un concetto vago. L’insistenza sul cambiamento climatico e sul ruolo dei governi, tuttavia, non lascia affatto ben sperare: perché significa maggior controllo della popolazione e sulla popolazione.
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