Last updated on aprile 3rd, 2020 at 06:18 am
A Salford, in Inghilterra, una scuola secondaria retta da una comunità ebraica ortodossi, la Mechinoh L’yeshiva School, potrebbe chiudere i battenti. Perché? Perché nei suoi programmi non tratta temi e tematiche LGBT+.
Un anno fa l’Office for Standards in Education, Children’s Services and Skills, un dipartimento non ministeriale del governo britannico che riferisce al parlamento e comunemente noto come Ofsted, ha giudicata buona la scuola in tre aree su quattro, ma non sulla “parità di genere”. L’Ofsted, infatti, è l’ente responsabile di condurre ispezioni nelle istituzioni educative. Se quindi non si adeguerà in fretta, l’istituto dovrà chiudere. Fa nulla se la Mechinoh non discrimina e non offende nessuno.
In difesa della scuola sono scesi in campo, all’inizio dell’anno, i rabbini di Chinuch UK, che è il principale organo di rappresentanza educativa Charedi, la forma conservatrice dell’ebraismo ortodosso a cui la scuola afferisce, sottolineando che le aule scolastiche non sono il luogo per discutere di omosessualità, ma il ministero britannico dell’Educazione non sembra però intenzionato a fare marcia indietro, mettendo a repentaglio sia la libertà di educazione sia la libertà religiosa.
Del resto pare proprio che l’Ofsted abbia un serio problema con tutte le scuole d’ispirazione religiosa.
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