Last updated on Febbraio 25th, 2022 at 01:16 pm
Due giorni fa in Virginia i deputati della Camera nell’assmeble legisltiva dello Stato hanno votato, in maggioranza, l’approvazione dell’«House Bill 304» (HB 304). È un disegno di legge mosso da compassione, che riconosce che i bambini sopravvissuti a un aborto fallito hanno il diritto di essere trattati allo stesso modo di qualsiasi altro bambino della stessa età e condizione.
La situazione altrove
Attualmente trentacinque Stati dell’Unione federale nordamericana hanno approvato leggi analoghe che vengono considerate ragionevoli dagli americani schierati su ogni fronte della questione aborto. Queste leggi consentono appunto a bambini scampati alla morte di essere trattati con la dignità che la persona merita sempre e il rispetto che alla vita si deve sempre. Lo riferisce LifeNews.
Quanti bimbi sopravvivono all’aborto
Nonostante il Commonwealth della Virginia non riporti dati sui nati vivi dopo gli aborti, l’Abortion Survivors Network riferisce di quasi 400 piccole creature sopravvissute all’aborto dal 2012 in tutto il Paese. Sebbene sia difficile ottenere dati grezzi su questo tema, in particolare proprio negli Stati Uniti, una manciata di rapporti statali permette un piccolo approfondimento.
Diversi sono i Paesi che valutano l’incidenza del numero dei sopravvissuti all’aborto. Un rapporto del governo canadese del 2012 riportava che 491 bambini sono nati vivi scampando alla morte nel periodo 2000-2009. Altri 766 bambini sono sopravvissuti fra il 2013 e il 2018. Rapporti simili sono stati stilati dai governi del Regno Unito e dell’Australia.
La reazione alle parole di Northam
Nel 2019 l’ex governatore Democratico della Virginia, il medico Ralph Northam, suggerì, in un’intervista radiofonica, che, qualora un bambino fosse sopravvissuto a un aborto tardivo, sarebbe stato giusto negargli le cure. Inaudito. Ma proprio sull’onda emotiva di quell’episodio è nato il disegno di legge «HB 304» ora approvato dalla Camera della Virginia.
La battaglia è però solo all’inizia, perché gli ostacoli che si prevedono nel Senato sono evidenti. Le Commissioni parlamentari competenti sono infatti controllate da una maggioranza filoabortista.
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