Di nuovo l’Alta Corte britannica, questa volta nella persona del giudice Anthony Hayden, tristemente noto, ha deciso che la vita di Archie Battersbee, il dodicenne in coma dal 7 aprile dopo un incidente avvenuto nella casa di famiglia, possa finire. Il giudice infatti ha autorizzato la rimozione del supporto respiratorio indispensabile, in questo momento, per tenerlo in vita.
Lo ha stabilito con un pronunciamento del 15 luglio, dopo una lunga udienza durante la quale i legali della famiglia, strenuamente convinta della necessità di non interrompere le cure, si sono fronteggiati con quelli del Royal London Hospital di Whitechapel, che propendono invece per la sospensione.
È ancora possibile per i genitori la via del ricorso contro tale decisione e anche questa mattina, durante un’intervista televisiva, la mamma di Archie, Hollie Dance, ha parlato chiaro: Archie ha bisogno di più tempo, «we fight on», continuiamo a combattere, non molliamo. Per il vero «miglior interesse» di Archie, e di altri come lui.