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Non passano in Senato gli emendamenti su PMA e GPA della legge francese sulla bioetica

Palais du Luxenbourg, sede del Senato della Repubblica di Francia, a Parigi

Image by Wofgang Claussen from Pixabay

Last updated on Febbraio 15th, 2021 at 04:50 am

Sabato 30 e domenica 31 gennaio una Francia infreddolita e preoccupata per l’ipotesi di una nuova chiusura dovuta all’epidemia del CoVid-19 ha visto comunque sfilare nelle piazze di numerose città una folla pacifica eppure decisa, che dimostrava il proprio disaccordo alla legge sulla bioetica prevista in discussione al Senato per due giorni dopo, l’altro ieri, martedì 2 febbraio, e nei giorni successivi, dopo la registrazione in seconda lettura a partire dalla metà del mese di gennaio.

Le manifestazioni erano organizzate dal movimento associativo Marchons Enfants appoggiato dalla Manif pour Tous e si concentravano in modo particolare sulla procreazione medicalmente assistita (PMA) e sulla gestazione per altri (GPA), cui la legge in discussione (già passata all’Assemblea Nazionale nel corso dell’estate, come “iFamNews” ha puntualmente riportato) voleva fornire libero accesso per qualunque donna lo desiderasse, comprese le donne single e le coppie omosessuali, con copertura delle spese da parte dello Stato tramite il servizio sanitario nazionale.

A Parigi circa un migliaio di persone hanno sfilato sino al ministero della Sanità dietro a gonfiabili alti alcuni metri che raffiguravano bebè in bianco e nero con un ampio codice a barre stampato sul ventre, a simboleggiare il mercato dei bambini, ridotti a merce la cui compravendita, spesso propagandata come “atto di generosità”, si traduce in realtà in un contratto monetario fra i genitori d’intenzione e la gestante. A Rennes, Angers, Lione si sono verificati alcuni incidenti, per fortuna non gravi, quando agli oppositori del disegno di legge si sono contrapposti i suoi sostenitori.

Sta di fatto che l’altra sera, a conclusione di una seduta che deve essere stata quantomeno movimentata se non addirittura concitata e caotica, come si può desumere dalla cronaca accurata che ne fa Public Sénat, l’emittente ufficiale della Camera alta del Parlamento francese, i senatori hanno bocciato i due emendamenti relativi, e quindi la liberalizzazione della PMA e della GPA non è passata per legge. Si è verificato a quanto pare un momento di confusione legato alla votazione della fecondazione post mortem, prima ammessa e poi negata, legata agli emendamenti in analisi, e la votazione si è risolta in ogni caso con 174 voti contrari e 122 favorevoli (52 gli astenuti).

Il dibattito, prevedibilmente, ha visto soprattutto la Destra opporsi a quella che considera la cancellazione del concetto di famiglia di naturale e che valuta come un’indebita prevaricazione nei confronti dei più piccoli, per dirla con le parole del senatore Bruno Retailleau, appartenente al partito les Républicains, che afferma: «La PMA senza padre dà chiaramente la priorità alla libertà individuale sul principio di vulnerabilità. Significa anteporre la volontà degli adulti agli interessi e ai diritti dei bambini».

Particolarmente preoccupante, per i senatori contrari, è la possibilità che la pratica della maternità surrogata finisca per essere “sdoganata”, senza limiti e senza remore, per l’intero Paese, qualora ne facesse richiesta.

Non è possibile “cantare vittoria”, perché gli emendamenti potranno essere successivamente ripresentati, ma si tratta comunque di un cambio di rotta, soprattutto considerato che un anno fa, nel gennaio 2020, il Senato aveva approvato in prima lettura la PMA aperta per tutte le donne, benché non rimborsata dalla Previdenza sociale per single e coppie di donne.

I lavori del Senato della Repubblica francese a proposito della legge in esame non si sono conclusi martedì sera, ma sono proseguiti in seduta pubblica ieri, 3 febbraio, e si prevede continuino anche oggi. Come “iFamNews” ha più volte anticipato e come continuerà a raccontare, molti sono i punti controversi di una legge sulla bioetica che tocca corde profonde dell’opinione pubblica, per quanto uno studio del 2019,  riportato da un articolo del Bioethic Observatory dell’Institute of Life Sciences dell’Università di Valencia, in Spagna, abbia descritto gli europei in generale, e tra questi i francesi, come «ignoranti» in termini di argomenti e temi inerenti la bioetica.

A quanto pare, in base a tale studio, i cittadini francesi nel 2019 erano preoccupati principalmente dalla questione climatica. Oggi probabilmente lo saranno dalla situazione della pandemia. Nulla di cui stupirsi, ma occorre tenere presente che il mondo sopravviverà al CoVid-19 e non si vorrebbe che fosse più ostile e più contrario alla vita di quanto non fosse già prima.

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