Un veterano centenario della Royal Navy della Seconda Guerra Mondiale ha lasciato senza parole i conduttori di Good Morning Britain di ITV durante un’intervista toccante, dichiarando che i sacrifici dei suoi commilitoni non valevano il “paese di oggi.” Alec Penstone, sopravvissuto agli sbarchi in Normandia del D-Day e ai pericolosi convogli artici che rifornivano i sovietici, è apparso in alta uniforme per celebrare il Remembrance Day, evocando le tombe degli amici caduti mentre lamentava l’erosione delle libertà che avevano difeso morendo.
Vestito elegantemente e seduto con i conduttori Kate Garraway e Adil Ray, Penstone ha riflettuto sulle croci bianche che si estendevano sui campi di battaglia, chiedendo: “Per cosa? Il paese di oggi. No, mi dispiace, il sacrificio non è valso il risultato che è ora.” Incalzato per i dettagli, ha aggiunto: “Ciò per cui abbiamo combattuto era la nostra libertà. Scopriamo che anche adesso, è decisamente peggio di com’era quando ho combattuto per essa.” I conduttori, visibilmente commossi, hanno offerto le loro condoglianze, con Garraway che lo ha ringraziato per il suo servizio in mezzo a un silenzio imbarazzante che ha sottolineato il peso delle sue parole.
In un seguito al Daily Mail, Penstone, un nonno vedovo, ha approfondito il suo disincanto: “Non so per cosa diavolo abbiamo combattuto e perso così tanti uomini meravigliosi. Il paese è andato in rovina.” Ha denunciato la corruzione — “troppe persone con le mani in pasta” — e una perdita di fede nazionale, contrapponendo l’altruismo della Gran Bretagna in tempo di guerra all’individualismo moderno: “Oggigiorno ci sono troppe persone che vogliono solo il loro piccolo angolo e se ne fregano di tutti gli altri.”
Pur essendo aperto all’immigrazione se gli immigrati “si comportano bene,” ha elogiato il leader in tempo di guerra Winston Churchill come decisivo, liquidando i politici di oggi come egoisti e “senza alcun paragone.”
La cruda valutazione di Penstone ha messo in luce lamentele più ampie nel Regno Unito, dall’immigrazione di massa incontrollata che favorisce comunità non assimilate e l’estremismo crescente, alla libertà di parola soffocata — esemplificata dalle visite della polizia a un’anziana per post sui social media e dalle accuse contro un comico per aver deriso l’ideologia transgender. Le sue osservazioni hanno fatto eco alla critica del Principe Harry del 2021 al Primo Emendamento americano come “folle,” evidenziando come anche sottili scappatoie possano minare il discorso aperto.
