Last updated on Febbraio 28th, 2020 at 08:40 am
Oggi la Chiesa Cattolica celebra la Giornata nazionale della vita, la 42a, da quando, nel 1978, l’aborto è stato reso legale in Italia, cioè milioni di morti fa. Non occorre essere cattolici, non bisogna nemmeno essere credenti per riconoscere la vita come un dono di cui gli uomini sono soltanto co-protagonisti, un mistero straordinario e bello che ci precede e che ci sopravanza.
Oggi la vita è minacciata in tantissimi modi. Nel 2019 l’aborto ‒ lo abbiano ricordato anche nell’editoriale di lancio di “IFamNews”, per il quale qualcuno ci ha pure sbeffeggiati ‒ è stata la prima causa di morte nel mondo con 42,4 milioni di vittime. Un’ecatombe folle. L’aborto è infatti una follia: l’unica pena di morte comminata a un non-reo per definizione, a un innocente che è tale senza la minima ombra di dubbio e che però paga per una colpa non propria, una colpa che non ha mai commesso.
Un’altra follia atroce è l’eutanasia, già legale, e sempre raccapricciante, in diversi Paesi, in alcuni dei quali si pratica disinvoltamente anche sui più piccoli, anche per una bazzecola, mentre in Italia avanza a passi da gigante per vie surrettizie.
Difendere la vita oggi sembra improvvido, sembra perdente, sembra passatista. La vita, proprio la vita, figuriamoci…
Ringraziando la Chiesa Cattolica di tornare a proporre, ancora oggi, all’intelligenza degli uomini, un’altra intera Giornata dedicata alla meditazione e alla riflessione sul dono della vita e sulla necessità che la vita venga difesa sempre e comunque, salutiamo questo gesto di buon senso e di ragionevolezza chiamando all’azione. La nostra è un’azione culturale e informativa, e la riteniamo essenziale. Una società, infatti, che perseguiti la vita è una società perdente, e perduta. Noi crediamo ancora che la vita umana vada difesa dal concepimento alla morte naturale, ed esistiamo per questo.
“IFamNews” oggi ne parla raccontando una storia emozionante, quella di Carmen, e presentando il nuovo libro di Carlo Casini, presidente del Movimento italiano per la Vita. Ma in realtà lo facciamo tutti i giorni, a tutte le ore. È il nostro piccolo contribuito a una grande battaglia di civiltà.